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Attualità | 15 settembre 2023, 07:15

Anche ad Asti si manifesterà in piazza a sostegno della rivolta delle donne iraniane

L'appuntamento solidale è in programma in piazza Statuto alle 18 di sabato, nel primo anniversario dell'inizio della protesta

Anche ad Asti si manifesterà in piazza a sostegno della rivolta delle donne iraniane

Nel corso di quattro giorni cruciali, tra il 13 e il 16 settembre del 2022, l'Iran è stato scosso da una serie di eventi che hanno scatenato una rivolta senza precedenti nel Paese. Tutto è iniziato con la tragica morte di Mahsa/Zhina Amini, avvenuta tra le mani della polizia. Una ciocca di capelli che è sfuggita al velo ha fatto scoppiare una catena di reazioni che potrebbe aver cambiato, forse per sempre, il volto dell'Iran.

La piazza pubblica è diventata un palcoscenico di protesta, dove l'urlo di "Donna, Vita, Libertà" ha risuonato in maniera inarrestabile. Da nord a sud, da est a ovest, le strade di tutto il Paese sono diventate il teatro della resistenza, mentre uomini e donne si sono uniti per rivendicare i propri diritti.

Le autorità iraniane, tuttavia, hanno risposto con una ferocia senza precedenti. Le prove raccolte parlano di centinaia di uccisioni illegali, decine di migliaia di arresti arbitrari, torture, stupri di donne detenute e intimidazioni sistematiche rivolte alle famiglie delle vittime della repressione.

Nonostante mesi di manifestazioni contro l'obbligo del velo, le autorità non solo hanno ignorato le richieste di cambiamento, ma hanno anche intensificato la loro campagna moralistica. Hanno imposto una serie di misure discriminatorie che privano le donne e le ragazze dei loro diritti fondamentali. Queste restrizioni comprendono il sequestro di automobili, il divieto di accesso al lavoro, all'istruzione, alle cure mediche, ai servizi bancari e ai mezzi pubblici per coloro che scelgono di non indossare il velo.

Inoltre, nelle aule dei tribunali iraniani, le donne vengono costantemente messe sotto processo e condannate a pene detentive, multe e punizioni degradanti. Tra queste ultime, il lavaggio dei cadaveri, una pratica inumana che rappresenta un ulteriore attacco alla dignità umana.

Tutto ciò avviene in un contesto di crescenti discorsi di odio da parte delle autorità, che descrivono la lotta contro il velo come una "malattia sociale" o un "disordine" e equiparano la scelta di non indossarlo a una "depravazione sessuale". Si tratta di un linguaggio che alimenta ulteriormente la discriminazione e la persecuzione.

Un altro aspetto allarmante è l'uso sempre più frequente della pena di morte come strumento di repressione politica per seminare il terrore nella popolazione. Nel corso dell'ultimo anno, sette manifestanti sono stati giustiziati in seguito a processi profondamente ingiusti, mentre decine di altri rimangono a rischio di una condanna a morte in relazione alle proteste.

Tuttavia, nonostante i rischi, il popolo iraniano continua a lottare per i propri diritti, e questo movimento ha ricevuto un ampio sostegno a livello globale.

A un anno dall'inizio della rivolta "Donna, Vita, Libertà" in Iran, numerose iniziative di solidarietà si svolgeranno in tutto il mondo, compresa l'Italia. Ad Asti, il 16 settembre, in piazza Statuto, alle ore 18, si svolgerà un incontro di solidarietà per sostenere la causa delle donne iraniane.

Per ulteriori informazioni e per partecipare a questa importante iniziativa, è possibile contattare s.franzino@amnestypiemontevda.it o visitare il seguente link: https://www.amnesty.it/donna-vita-liberta-liran-a-un-anno-dalla-rivolta/

Redazione

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