!["La notte del Conte Rosso": libro e documentario rievocano una tragedia dimenticata](https://www.lavocediasti.it/typo3temp/pics/l_369ee8e3c8.jpg ""La notte del Conte Rosso": libro e documentario rievocano una tragedia dimenticata")
Un biglietto di sola andata che può cambiare la vita.
Un libro, il racconto di tante avventure, la storia di un salto.
“Alba e ciambelle”, dell’astigiano Francesco Bergamasco (Orgoglio Astigiano, rileggi l’intervista QUI), sarà nuovamente presentato in provincia.
L’appuntamento è per venerdì, 1 settembre, alle 18.30, nei locali de "La Piccola" presso lo Scalo ferroviario di Rocchetta Tanaro - Cerro Tanaro, nell'ambito della prima edizione della rassegna "Lo scalo letterario". Ingresso libero.
Relatrice sarà Barbara Ciampicale. Letture di Aldo Delaude. A seguire si svolgerà un aperitivo con l'autore.
Gli appuntamenti della rassegna
Sabato 16 settembre ore 18,30 Gianfranco Mogliotti con "Ruote parallele"
Sabato 30 settembre ore 18,30 Pinuccio Marra con "Sul gradino dell'uscio"
Chi è Francesco
Francesco Bergamasco nasce ad Asti nel settembre 1988. Rimane ancorato fino al 2016 al suo piccolo paesino di campagna, Cerro Tanaro, un rifugio sicuro che, insieme ad uno stabile lavoro d’ufficio, lo tiene legato alle proprie radici. Poi la rivoluzione: il sogno australiano che si avvera cambia le sue prospettive. Con una mente diversa, coltiva la passione per la fotografia e vive un breve ma intenso periodo come fotografo all’estero, dopo il quale ha saputo tornare mestamente alle proprie origini come commesso pur di riuscire a vivere quelle poche, grandi esperienze in giro per il mondo.
Nel mentre riesce ad esibire alcune fotografie nella biblioteca della sua città natale, oltre a realizzare un piccolo progetto di stampe canvas delle stesse. Macina grandi quantità di libri di viaggiatori più o meno recenti e sottolinea gli aneddoti che più lo colpiscono. Così, per sfida personale, inizia a scrivere i propri di aneddoti, sperando di ricavarne uno scritto altrettanto coinvolgente. Oggi vive in Liguria, forse perché i tramonti al mare non stancano mai, sognando il prossimo grande viaggio all’orizzonte accompagnato da macchina fotografica e bloc-notes.
