Sarebbero a rischio i posti di lavoro di 125 addetti della Fortes (ex Pelissero), che operano presso lo stabilimento di Baldichieri, macellando settimanalmente diverse migliaia di suini.
E da oggi in personale è in sciopero. Spiega la Flai Cgil di Asti. "Un’attività molto faticosa, spiegano, svolta in condizioni ambientali difficili. Sono lavoratori con una professionalità acquisita negli anni che si ritrovano a dover valutare una proposta al ribasso che li costringerà a pensare al loro futuro con più incognite che certezze".
Giovedì 3 agosto, si è svolto l’ultimo incontro tra le organizzazioni sindacali la Rsu e i rappresentanti delle società Fortes Srl– società di macellazione che svolge la propria attività a Baldichieri – ed il Gruppo CM per la futura acquisizione dei 125 dipendenti da parte dell'azienda cuneese.
"Ancora un tentativo di peggiorare le condizioni dei lavoratori" - tuona la Flai che rimarca quanto il tema principale dell’incontro sia stata la richiesta da parte delle due società, di far sottoscrivere a tutti i lavoratori, oggi dipendenti Fortes, inquadrati come lavoratori artigiani, "un accordo tombale di rinuncia a qualsiasi titolo e qualsiasi pretesa nei confronti di tutti i soggetti ad oggi coinvolti nelle diverse procedure di affitto: Officine del Lavoro (oggi in liquidazione), Fortes Srl, Al.pi proprietaria dell’attività ed il Gruppo Cm, gruppo interessato all’acquisto. Già questo sarebbe sufficiente per valutare negativamente l'operazione".
Inoltre, secondo quanto spiegato dal sindacato, i lavoratori verrebbero licenziati da Fortes Srl e poi riassunti dalla società Gruppo CM, attraverso un ipotetico accordo sindacale che prevede ulteriori rinunce oltre ad una riduzione del personale.
Sembra che da 125 ne verrebbero assunti solo 102 e si dovrebbe firmare l’accettazione di una risoluzione consensuale per applicare poi, agli stessi lavoratori, il Contratto nazionale dei lavoratori Agricoli e florovivaisti, anziché il Contratto nazionale dei lavoratori industria alimentare che Fortes si era impegnata ad applicare in un incontro di agosto del 2022.
Sempre il 3 si è svolta l’assemblea dei lavoratori con la presenza delle organizzazioni Sindacali per presentare le proposte ricevute.
"I lavoratori, continua Flai Cgil, stanchi di peggiorare le propri condizioni ad ogni passaggio di azienda in favore di un maggior profitto aziendale, perdendo diritti, salario, anzianità lavorativa acquisita e come se non bastasse la possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali nel qual caso ce ne fosse la necessità, hanno valutato all'unanimità come irricevibili le proposte aziendali dichiarando da subito lo stato di agitazione, rivendicando l'applicazione del Ccnl industria alimentare come punto di partenza per un adeguato trattamento economico e normativo".