Solidarietà - 31 luglio 2023, 07:17

Stop al reddito di cittadinanza: ad Asti lo percepivano in 4mila. Si attende un assalto ai Servizi Sociali

Il contributo verrà sostituito progressivamente dall'Assegno di Inclusione (AdI): critiche dai sindacati e dal Movimento 5 Stelle

Per molte famiglie, da domani si aprirà un agosto amaro. Anche nell'Astigiano, infatti, nei giorni scorsi molti sono stati raggiunti da un SMS dell'INPS che ha comunicato la sospensione della misura di sostegno economica, insieme ad altri 169mila beneficiari in tutta Italia che non hanno minori, diversamente abili e over 65.

Unica strada i Servizi Sociali

Per continuare a ricevere la misura, agli orfani del reddito,  si apre una sola strada:  quella di esser preso in carico dai servizi sociali nei casi di marginalità o emarginazione sociale. 

Proprio per questo è previsto una vera e proprio assalto, nei prossimi giorni e settimane, agli uffici dei Servizi Sociali, oltre che del Comune, anche dei due consorzi C.I.S.A. e CO.GE.SA.

Nell'Astigiano, i percettori del reddito di cittadinanza, secondo i dati forniti dall'INPS erano 2.247 (1.933 redditi e 314 pensioni di cittadinanza) per un totale di oltre 4mila persone coinvolte.

Per tutti gli altri, dove esiste una certificazione di abilità al lavoro, bisogna iscriversi ad un centro per l'impiego per essere avviati a un corso di formazione.

Arriva l'Assegno di inclusione (ADI) ma non per tutti

Il reddito sparirà definitivamente nel 2024: al suo posto arriverà l'assegno di inclusione (Adi)  riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni: con disabilità, minorenne, con almeno 60 anni di età, in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione. Il tetto ISEE non potrà essere superiore ai 9.360 euro, mentre  l'importo dell' assegno di inclusione è composto da una integrazione del reddito familiare fino a 6mila euro all'anno. 

Cerruti: "il centrodestra ritiene superfluo aiutare i poveri"

Il Movimento 5 Stelle, che ha fatto del Reddito di Cittadinanza la sua misura bandiera, critica aspramente la sua revoca. "Il Reddito misura di protezione sociale fondamentale che é stata criminalizzata e smantellata ancora prima di essere perfezionata e portata a regime - spiega Massimo Cerruti -  fa specie poi constatare che le forze politiche che hanno ritenuto superfluo sostenere la povera gente con una misura equa e basata su parametri oggettivi sono le stesse che poi hanno aumentato senza vergogna le giá laute prebende ripristinando i vitalizi della casta tanto a livello nazionale quanto regionale con auto blu e nuove poltrone pagate con i soldi dei cittadini".

"Le priorità di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia sono infatti Introdurre ben 10 nuove poltrone in Consiglio regionale, inventandosi di sana pianta le figure del Sottosegretario regionale e del Consigliere supplente. Queste modifiche di legge e statuto, approvate con prolungate maratone in aula, costeranno ai cittadini piemontesi almeno 9 milioni di euro a legislatura a fronte di incarichi sostanzialmente inutili. Un vero e proprio poltronificio, un modo per permettere di foraggiare forze politiche, correnti e capibastone al fine di gestire al meglio la spartizione di potere. Naturalmente, a spese del cittadino piemontese. Come se non bastasse la Giunta Cirio ha confezionato un ulteriore regalo ai politici. Proprio in questi giorni la maggioranza di centrodestra ha approvato di cancellare la decurtazione di 1166 euro, al rimborso mensile di 3500 euro, per gli assessori che usano in modo continuativo l’auto di servizio. Insomma, auto blu gratis. Per il centrodestra i soldi per il reddito di cittadinanza erano sprecati, ora abbiam capito perché: servivano per la solita casta"

I sindacati: "Uno strumento di lotta alla povertà è essenziale"

"E' un intervento di natura ideologico così come è stato concepito prima che essere ingiusto è inutile e dannoso per l'economia e le persone. Con l'attuale contesto economico e sociale occorrerebbe rafforzare gli interventi di  contrasto alla povertà e all'esclusione sociale. Invece si vuole equiparare la povertà alla mancata volontà di procurarsi i mezzi per la propria sussistenza - commenta così Armando Dagna (UIL) -  anche il mezzo usato del SMS e un segno d disprezzo provato  per coloro che si trovano in difficoltà.  È un'operazione a cui opporremo con la mobilitazione in corso sui temi dei diritti e del reddito contro ogni forma di esclusione sociale".

" E' l'ennesimo errore di questo governo, in tempi di aumento assoluto di povertà assoluta e povertà relativa. Abbiamo tolto una misura di sostegno alla domanda interna: questa misura garantiva alle imprese di soddisfare una domanda interna - spiega Luca Quagliotti (CGIL) - credo che anche le modalità per sopperire al reddito, con l'istituzione della social card che limita il suo utilizzo con paletti su cosa e non cosa comprare, sia vergognosa: questo è un Governo che toglie ai poveri per dare ai ricchi". Quagliotti lancia anche un segnale di allarme sulla domanda di sostegni economici da parte delle famiglie: "Nel 2023 abbiamo praticamente raddoppiato gli ISEE rispetto agli anni scorsi. La certificazione economica è il documento base per accedere a qualsiasi tipo di contributo".

"In Italia serve assolutamente uno strumento di lotta alla povertà: provo ad immaginare cosa sarebbe stata la pandemia senza il reddito di cittadinanza: sicuramente la misura andava migliorata e corretta rispetto agli abusi che si sono consumati in questi anni - conclude Stefano Calella (CISL)  la preoccupazione forte è quella di andare a colpire soggetti fragili in maniera indiscriminata. A questo si aggiunge il grande deficit che abbiamo nelle politiche attive del lavoro. Le risorse devono rimanere allocate sulla lotta alla povertà e non destinate ad altro".

Franco - Martinelli