Anto’ fa caldo. Lo ricordate lo spot della Nestea, tormentone dell’estate 2002? Lui che prova un approccio, nonostante la calura, e lei che risponde con quelle tre parole, ripetute all’infinito in molte estati a seguire. Il gran caldo di questi giorni, con il termometro vicino ai quaranta gradi, mi ha ricordato frase e contesto. Per trovare una soluzione e un po’ di refrigerio, propongo un itinerario al fresco.
Itinerario in tre posti bellissimi dell’Astigiano dove, per natura e funzione, si viaggia stabilmente sotto i venti gradi. Posti da visitare anche con piacere di temperatura, dove comunque sconsiglio di dedicarsi ad altro che non siano estetica e storia enologica, tanto da non finire poi al fresco per esser venuti meno all’articolo 527 del codice penale, quello che disciplina il reato di atti osceni in luogo pubblico.
Detto questo, potete immergervi nella frescura degli antichi Crotin di Calosso. Affascinante borgo d’altura carico di tutti i crismi per definirlo bellissimo: antico castello, centro storico da sogno ancora magnificamente ricco di pietra e panorami da urlo, Non bastasse, ecco un’attrattiva carica di fresco: i crotin, caratteristici ambienti sotterranei, scavati nel tufo sotto le abitazioni del paese e adibiti a cantine per la conservazione e l’affinamento dei vini. In molti le temperature sono magnificamente stabili intorno ai 15 gradi. Lì riposano ottimi vini tra cui il tipico Gamba di Pernice. Rosso insignito della doc nel 2011 con il nome di Calosso, così ricco di note fruttate e speziate da non approfittare della fresca visita per qualche assaggio .
Seconda tappa, immancabile tappa, Canelli, per scoprire la bellezza e le basse temperature delle sue Cattedrali Sotterranee. Posti unici, proclamati nove anni fa patrimonio mondiale dell’umanità Unesco. Una sorta di cittadina sotterranea, composta da chilometri di tunnel e gallerie. Cantine storiche scavate nel tufo calcareo sotto l’affascinante paese del Sud Astigiano tra il XVI e il XIX secolo. Alcune scendono fino a una profondità di 30 metri nel sottosuolo canellese e tutte regalano l’emozione di atmosfere solenni per bellezza, unicità e storicità. Posti da godere in religioso silenzio, con sulle spalle un golfino. Capolavori di ingegneria realizzati perché temperature e umidità costanti coccolassero e custodissero pregiati spumanti, tra i beni più preziosi del posto e di tutto il Piemonte.
A chiudere l’itinerario nel fresco, spostatevi fino a Castagnole Monferrato, a far visita a quella bella realtà vitivinicola che è Ferraris Agricola; storica cantina che accoglie con un suggestivo infernot e un museo allestito per valorizzare gli antichi attrezzi contadini di famiglia. Il loro infernot si vede sia stato anticamente scavato a mano nel tufo in un affascinante tuffo nel passato e in una buona decina di gradi in meno dall’esterno.