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Cultura e tempo libero | 04 luglio 2023, 11:53

Asti Teatro si interroga: "La città vuole ancora il festival?" [DATI E REPORT]

Riflessione con un "mea culpa" su alcune scelte: la rassegna deve andare sempre più verso un festival che utilizzi linguaggi nuovi e interattivi per catturare l'attenzione del pubblico

Alcune immagini della conferenza stampa di chiusura di AstiTeatro 45 colte dall'obiettivo del nostro fotoreporter Efrem Zanchettin

Alcune immagini della conferenza stampa di chiusura di AstiTeatro 45 colte dall'obiettivo del nostro fotoreporter Efrem Zanchettin

AstiTeatro, una delle tradizioni culturali più importanti della città, al termine della 43esima edizione, conclusasi domenica scorsa, si interroga sulla reale volontà della comunità di mantenere vivo il suo festival. In una conferenza stampa alla Caffetteria Mazzetti, il direttore artistico della rassegna Mario Nosengo e l'assessore alla cultura Paride Candelaresi si chiedono se le scelte fatte abbiano realmente funzionato e se siano state all'altezza delle aspettative del pubblico.

Il direttore artistico, Mario Nosengo, ammette che, nonostante ci siano stati spettacoli di buona qualità e attori di talento, alcuni di essi hanno lasciato un po' a desiderare. "Alcuni spettatori si sono lamentati del fatto che ci fossero troppi leggii sul palco, ma il vero problema è che l'arte della lettura richiede una certa competenza che non tutti posseggono. Il pubblico dovrebbe sentirsi coinvolto nel testo, facendone parte integrante" ha spiegato.

Alcuni di questi spettacoli, secondo alcune opinioni raccolte nei giorni del Festival, avrebbero potuto essere gestiti in modo diverso. "La delusione di alcuni spettatori - conferma - è un segnale che le scelte fatte non sono state del tutto soddisfacenti e che ci sono state delle decisioni errate" E poi ammette: "L'orario delle 19 è stata una scelta mia, che si è rivelata tragica: non verrà mai più riproposta".

L'assessore Candelaresi, dal canto suo,, non si addentra nel merito delle scelte artistiche, ma pone l'accento sul significato stesso di AstiTeatro nella società attuale. "Ci si chiede se la città abbia ancora la voglia e l'entusiasmo per ospitare un festival di tale portata. Inoltre - si domanda- quanto è cambiato il contesto rispetto al passato e cosa si può fare per invertire la tendenza al ribasso dei numeri di partecipazione? Nonostante i finanziamenti dal ministero, il festival è un impegno che coinvolge l'intera comunità".

II festival come AstiTeatro sono sempre stati un'opportunità di aggregazione e di scambio culturale. "Tuttavia -aggiunge - nel terzo millennio, le cose sono notevolmente cambiate e il panorama dell'intrattenimento e della cultura offre una vasta gamma di alternative. I festival stanno risentendo di questa evoluzione e persino gli aperitivi delle 18, un tempo molto frequentati, hanno subito un calo di presenze"

Nonostante le difficoltà, l'edizione 2023 di AstiTeatro si è dimostrata ambiziosa e coraggiosa. I 36 spettacoli, comprese le repliche di "Oltre il sipario", che hanno permesso al pubblico di conoscere il Teatro Alfieri e la sua storia, hanno fornito preziosi dati per valutare ciò che funziona e ciò che non funziona.

Candelaresi sottolinea che forse il festival offre troppe proposte e che potrebbe essere necessario adattarsi ai tempi moderni. Elogi, invece, per "Un loft per sei", uno spettacolo che ha coinvolto attivamente il pubblico e ha ottenuto un buon riscontro.

In conclusione, sembra che AstiTeatro debba andare sempre più verso un festival che utilizzi linguaggi nuovi e interattivi per catturare l'attenzione delle persone. Le scelte fatte finora sono state ponderate, ma è necessario tener conto delle mutate abitudini del pubblico.

La volontà di costruire sul cambiamento e di adattarsi alle nuove esigenze potrebbe essere la chiave per il futuro successo del Festival.

 I DATI

E' stato diffuso un report con alcuni dati estrapolati da 414 questionari somministrati agli spettatori e  volti a indagare i consumi e le preferenze culturali degli spettatori, nonché la composizione dei pubblici e il gradimento complessivo dell’offerta.

La media di spettatori per spettacolo è in diminuzione rispetto all’anno precedente (-30% rispetto al 2022). La media a spettacolo è di 70 spettatori per evento. Aumenta invece la media di spettatori per giornata di festival a 193 (+3,8% dal 2022), anche in considerazione dell’aumento degli eventi per giornata. La percentuale media di occupazione rispetto alle capienze è del 57%.

La proposta artistica è soddisfacente per la sufficienza del pubblico: oltre il 60% del totale dà una valutazione di almeno 4/5 (buona - molto buona) all’offerta di spettacoli proposta quest’anno. Il dato è tuttavia in decrescita rispetto all’anno precedente di quasi il 10%. Il 7% del pubblico si dichiara poco o per nulla soddisfatto (valutazione 1 e 2) dalla proposta artistica del festival di quest’anno (+4,5% rispetto al 2022).

Il pubblico di AstiTeatro si conferma principalmente locale (80%), con una crescita di +9% rispetto al 2022. Il pubblico extra-locale proveniente dalle province limitrofe invece diminuisce: Torino (8%), Alessandria (6%), Cuneo (1%). Altre province di provenienza sono: Salerno, Savona, Milano, Napoli, Lecce, Novara, Sassari, Imperia, La Spezia, Vercelli, Roma. Arrivano anche pochi spettatori dall’estero, in diminuzione rispetto all’anno 2022, dove invece era presente una lieve ripresa dopo la pandemia.

Qui il report completo: >>> DATI ASTITEATRO2023

Files:
 Report Astiteatro 45 04.07 (1.8 MB)

Martinelli - Franco

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