!["Mentecatto!"](https://www.lavocediasti.it/typo3temp/pics/f_f322838304.jpeg ""Mentecatto!"")
Se fino a tutto il 2021 il Covid è stato praticamente l'unico motivo di discussione, ora il virus e tutta le questioni annesse, compresa l'enorme dibattito sulla legislazione, con i lockdown prima e l'obbligo vaccinale dopo appare ormai relegata dal dimenticatoio.
Ma se gli effetti del virus ormai non hanno più spazio nel dibattito pubblico, continuano gli strascichi di tutte le decisioni prese nel periodo pandemico. E' notizia di questi giorni che quattro astigiani, che nella primavera del 2021 rifiutarono di sottoporsi al vaccino anti Covid, e per questo sanzionati con una multa di cento euro irrogata dall'Agenzia delle Entrate, hanno visto la stessa annullata dal Giudice di Pace di Asti, che contestualmente ha condannato l'Agenzia al rimborso delle spese legali.
Il ricorso, appoggiato dal partito "Per l'Italia con Paragone Italexit", era patrocinato dai legali Alberto Costanzo e Alessandra Vogliono del Coordinamento regionale Piemonte.
Al di là delle posizioni espresse dal partito sull'obbligo vaccinale, che non sono oggetto di questo articolo, quello che ci racconta l'avvocato Alberto Costanzo è di una giurisprudenza, almeno dal suo osservatorio legale, quasi sempre favorevole a chi impugna le sanzioni anti Covid.
"Come coordinamento regionale - afferma - abbiamo patrocinato diverse cause collettive nei confronti delle sanzioni irrorate contro chi rifiutava di vaccinarsi. Ad Asti, quella del Giudice di Pace è la prima nel suo genere, ma analoghe sentenze sono già state emesse nei tribunali di Milano, Torino e Alessandria. Posso dire che per quanto riguarda i casi che ho seguito io, questi hanno avuto sempre un esito favorevole nei confronti dell'impugnante. La giurisprudenza non è ancora monolitica sull'argomento, ma le motivazioni che accompagnano l'annullamento partono da un'illegittimità generica dell'obbligo - come si è espresso il giudice di Milano - a questioni più procedurali".
Nello specifico, afferma Costanzo, il Giudice di Pace di Asti ha rivelato l'impossibilità di effettuare un accertamento della violazione da parte della Pubblica Amministrazione, annullando la multa. "Le sanzioni venivano irrogate dall'Agenzia delle Entrate - spiega il legale - sulla base di liste dove veniva indicato se si era stati sottoposti alla vaccinazione o meno: ma questi elementi, da soli, non provano nulla perchè la pubblica Amministrazione non assolve all'onere di dimostrare con certezza un'infrazione della norma".
CHE FINE HANNO FATTO LE MULTE DA LOCKDOWN
Secondo il legale, quindi, attualmente la giurisprudenza è favorevole agli impugnanti. Stessa storia per la normativa sul lockdown, con la sanzione di 400 euro per chi veniva colto fuori casa senza la famigerata autocertificazione. "Dai casi che porto avanti e che mi capita di osservare - conclude il legale - vedo che l'esito delle impugnazioni è sostanzialmente positivo. Anzi devo dire che molte volte non si arriva neanche alla fase di giudizio. Per le sanzioni da lockdown, infatti, c'era la doppia strada del ricorso davanti al Prefetto oppure davanti al Giudice di Pace. In tantissimi casi, fino ad ora, molte Prefetture di diverse parti d'Italia non hanno portato avanti i verbali ricevuti. Anche qui, nei casi che sono arrivati davanti al giudice, la giurisprudenza è sostanzialmente favorevole e difficilmente si arriva ad una condanna".
Alessandro Franco