Cultura e tempo libero - 03 luglio 2023, 15:26

L'attore astigiano Andrea Bosca, nei panni di un ex violento, in un film contro la violenza di genere

Il corto "Miss Agata", scritto e interpretato da Anna Elena Pepe, sta partecipando al Social World Film Festival e sarà protagonista all'Ischia Global Festival e il RomAfrica Festival

Andrea Bosca e Anna Elena Pepe in una scena del corto

Da sempre l'attore canellese Andrea Bosca, oltre alla sua luminosa carriera, è impegnato nel sociale. Nel 2017 infatti, con altri attori, ha fondato la onlus #everychildismychild che si occupa di garantire futuro e istruzione ai bambini costretti a vivere in condizioni di profondo disagio a causa di guerre, calamità, povertà, emarginazione e malattia.

Sarà quindi particolarmente "strano" vederlo nei panni di un ex fidanzato violento che tormenta Agata, trentenne costretta a cambiare casa e città nel tentativo di sfuggirgli, senza che le autorità riescano a fermarlo davvero.

È questa la trama di "Miss Agata", scritto, co-diretto e interpretato da Anna Elena Pepe, che vede nel cast,appunto anche Andrea BoscaChiara Sani e Yahya Ceesay.

Il film, per i suoi contenuti, in diversi festival

Il film sta riscuotendo molta attenzione e, dopo la menzione speciale al Brighton Rocks (20-25 giugno) e il Figari Film Fest Market (26 giugno – 2 luglio), è la volta della partecipazione a tre Festival importanti: il Social World Film Festival (2-9 luglio); l’Ischia Global Festival (9-16 luglio) e il RomAfrica Film Festival (14-16 luglio).

Il film, in realtà un cortometraggio è co-diretto da Sebastian Maulucci, scritto dalla Pepe con Nicola Salerno e prodotto da Ladybug Crossmedia (Italia) e Tabit Films (Inghilterra) in una co-produzione italo-inglese, è una comedy drama dark.

Non solo violenza... Ma ciò che capita dopo

Utilizzando gli espedienti narrativi e stilistici tipici del black humor inglese, l’autrice affronta il difficile e sempre più attuale tema della violenza sulle donne, affrontandolo però da un punto di vista singolare. Miss Agata è la storia di una “vittima imperfetta” che non è più capace di vedere la realtà e agire in modo lucido.

Una produzione che mette di fronte a problematiche drammaticamente attuali e parla, sì, della violenza di genere, ma anche di ciò che accade dopo la violenza: il trauma e il disturbo da stress post traumatico (PTSD).

Pregiudizi e integrazione

"Ho voluto fare un film su questo argomento - dice Anna Elena Pepe - perché molto spesso non si parla delle conseguenze della violenza. Si pensa che una volta rimosso il perpetratore e spartita la ferita il problema non ci sia più. Invece purtroppo la vittima molto spesso non riesce a rifarsi una vita, ad avere una carriera o a fidarsi ancora e ad avere un'altra storia d'amore. Allo stesso modo Agata, a causa del trauma, non riesce a vedere in Nabil l'amico che potrebbe essere…almeno all'inizio".

Nel corto sono presenti anche altri ingredienti che ne fanno una perfetta miscela di riflessione, si concentra anche sui pregiudizi e l'integrazione. È stato infatti scelto un vero richiedente asilo, Yahya Ceesay, alla prima esperienza cinematografica, per interpretare l'amico Nabil.