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Sanità | 23 giugno 2023, 11:05

Sanità: manifestazione nazionale della Cgil, a Roma, in difesa del diritto alla salute [VIDEOINTERVISTA]

Parteciperà anche la Cgil di Asti. Quagliotti: "Il nuovo Def prevede un nuovo taglio di tre miliardi alla Sanità. Nell'Astigiano mancano centinaia di figure sanitarie"

Sanità: manifestazione nazionale della Cgil, a Roma, in difesa del diritto alla salute  [VIDEOINTERVISTA]

La Cgil torna in piazza per la manifestazione nazionale, a Roma, in difesa del diritto alla salute delle persone e nei luoghi di lavoro e per la difesa e rilancio del Servizio Sanitario Nazionale, pubblico e universale.

L’appuntamento è per le 10  di sabato 24 giugno in piazza della Repubblica. Il corteo raggiungerà piazza del Popolo, dove si susseguiranno gli interventi dal palco. Quello conclusivo sarà affidato al segretario generale della Cgil Maurizio Landini.

Sarà presente una nutrita delegazione della Cgil di Asti guidata dal segretario generale, Luca Quagliotti, con il quale abbiamo affrontato i diversi aspetti delle criticità.

Il rischio di andare verso il servizio sanitario privato

Un sistema sanitario che, pur avendo aspetti di eccellenza, rischia di implodere e virare verso un costoso sistema sanitario privato dove, anche i medici e i sanitari, potrebbero approdare in massa se non si sopperiranno le gravi carenze.

"I tagli di questi anni hanno determinato una riduzione di servizi, rimarca Quagliotti, liste di attesa lunghissime e mancano tutte le figure sanitarie. Speravamo che il dramma del Covid avesse fatto riflettere la politica sui tagli - il fondo per la sanità in 10 anni è stato ridotto di 37 miliardi - invece il nuovo Def prevede di nuovo un taglio di tre miliardi".

Continuano anche i blocchi delle assunzioni e ci si avvicina sempre di più alla privatizzazione. Nel Df sono anche previste ulteriori facilitazioni fiscali per chi utilizza il servizio sanitario privato e il giro d'affari oggi è di 37 miliardi.

Il segretario Quagliotti

Troppe risposte sanitarie diverse

"Una curiosa coincidenza - chiosa Quagliotti - dato che il taglio alla sanità pubblica è proprio di 37 miliardi. In Italia ci sono 20 risposte sanitarie diverse e i Lea non vengono rispettati, figuriamoci cosa succederà se dovesse passare il disegno di legge di Calderoli sull'autonomia differenziata".

Un sistema nazionale che, naturalmente si riflette su Asti e l'Astigiano, non sulle dimissioni per passare al privato, sicuramente sulle liste di attesa. Mancano però un centinaio di medici e 250 figure tra infermieri e oss. E certo non va meglio dal lato amministrativo. "Mancano tutele per lavoratori e utenti", rmarca Quagliotti.

Un problema nazionale, regionale o locale, che riguarda anche una mancata programmazione universitaria sulle professioni sanitarie "Non si trovano tecnici per gli Spresal, fondamentali per la sicurezza sul lavoro. I salari sono i più bassi d'Europa. Il Governo farà un taglio di tre miliardi, con ovvia ricaduta sulle Regioni, il presidente Cirio ha detto 'basta con i tagli', ma serve anche uno sblocco delle assunzioni".

Le richieste a Roma

"Chiediamo una variazione di Def,  - conclude Quagliotti - che si porti la spesa sanitaria a livello degli altri paesi europei. No ai tagli ma, anzi una crescita di almeno 12 miliardi, chiediamo che ci sia lo sblocco delle assunzioni e sia garantito davvero il turnover e turni che siano compatibili con la vita. Serve attenzione al tema della psichiatria, non sono i bonus che si risolvono i problemi ma incrementare i servizi. Nel Paese abbiamo bisogno di uno shock salariale senza precedenti".

L'intervista integrale

Betty Martinelli

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