相知无远近,万里尚为邻 (La distanza ci separa, mentre il volersi bene varca il confine e tiene i veri amici vicino).
Così, il sindaco Maurizio Rasero, ha chiuso tutti gli incontri istituzionali che, per dieci giorni, lo hanno visto capo delegazione dell’Amministrazione astigiana in Cina, dove è stato accompagnato dagli assessori Giovanni Boccia e Paride Candelaresi e dal consigliere comunale Denis Ghiglione.
Un importante esperienza istituzionale - conseguente il gemellaggio con Nanyang e le visite ad Asti di alcune delegazioni cinesi - riassunta nel corso di una conferenza stampa svoltasi in mattinata in Municipio, nel corso della quale sono stati illustrati anche i possibili sviluppi del rapporto instaurato con il gigante asiatico.
Un viaggio intenso e ricco di incontri istituzionali ai massimi livelli – che vi abbiamo già documentato in una serie di articoli che potete trovare linkati scorrendo questo testo fino alla fine – che, anche grazie ai ‘buoni uffici’ del console cinese in Italia, ha permesso alla delegazione astigiana di visitare le più importanti città della Repubblica Popolare, dal nord al sud dell’immenso Paese.
RASERO: "ABBIAMO CERCATO DI PRESENTARE AL MEGLIO IL NOSTRO TERRITORIO"
“In ciascun incontro – ha sottolineato Rasero – siamo stati ricevuti dalle massime autorità, cui abbiamo cercato di illustrare non soltanto la nostra città, ma naturalmente anche la Provincia (Rasero, come noto, è anche presidente dell’ente provinciale, ndr.)”
“Ho avuto l’impressione – ha aggiunto il primo cittadino – che vogliano innanzitutto intrattenere rapporti di tipo culturale e sociale, con una forte voglia di accreditarsi in Occidente. Abbiamo cercato di presentare nel migliore dei modi il nostro territorio, anche grazie all’apporto degli assessori Boccia, uomo di maggiore esperienza e di lunghezza di percorso della giunta, e Candelaresi per gli aspetti culturali. Oltre a Ghiglione, uno dei consiglieri più giovani, a simboleggiare un ponte che dovrà essere percorso dalle future generazioni”.
Numerosi gli incontri con le massime autorità dei vari centri visitati – dal distretto vinicolo, divenuto tale grazie ai francesi che ci si insediarono un secolo fa, a quello della birra fino alla capitale Běijīng (Pechino) che resta nevralgica per l’immenso mercato cinese – che hanno dimostrato grande interesse per gli ospiti occidentali, riservando loro particolari attenzioni come decine di agenti di scorta e strade chiuse al passaggio del van, rimarcando anche il ringraziamento per aver supportato le attività cinesi in Italia quando, nel primo periodo del Covid, si era diffusa la fobia verso qualsiasi espressione culturale e economica orientale.
POTENZIALITA' ENORMI, MA VANNO SVILUPPATE CON GLI ALTRI ORGANI ISTITUZIONALI E ECONOMICI
“Abbiamo preso parte a numerosi incontri di natura economica, turistica e culturale – ha rimarcato Rasero –, che potenzialmente potrebbero aprire le porte a fruttuose collaborazioni anche ben al di là del nostro territorio. In particolare nei summit svoltisi a Pechino, siamo stati ‘ambasciatori’ di tutto il territorio piemontese, verso cui nutrono grande interesse”.
“Le potenzialità di questo dialogo sono enormi – ha aggiunto – ma ovviamente non possiamo portarlo avanti da soli. Dobbiamo svilupparlo con altre forse del territorio, pertanto nei prossimi giorni convocherò un incontro con le varie istituzioni quali la Camera di Commercio, l’Unione Industriale e i Consorzi Vinicoli, per capire se ci sia interesse a creare qualcosa di più importante. Se tutti insieme riterremo che si possano aprire importanti porte da quella parte del mondo, allora è arrivato il momento di alzare l’asticella e fare cose diverse”.
CINA, MA NON SOLO: APERTO UN 'DIALOGO' ANCHE CON HONG KONG
Considerazioni valevoli non soltanto per il comunque enorme mercato cinese, ma anche per l’altrettanto vasto ambito commerciale che gravita intorno a Hong Kong: “Così come, negli USA, mi è stato detto che per fare affari con il Sud America è necessario avere un ufficio a Miami, per tutta l’area orientale che non fa direttamente riferimento alla Cina bisogna guardare a Hong Kong”. Territorio autonomo – in passato colonia britannica e su cui, da tempo, la Cina ha evidenti mire – dal quale, dopo una visita in città nell’aprile scorso, è giunta una lettera-invito a un importante evento fieristico, di ambito enologico, in programma a novembre.
“In considerazione del loro passato, hanno una ‘mentalità’ ancora più affine a quella occidentale – ha commentato Rasero – pertanto è ancora più semplice e immediato instaurarci dei rapporti umani che confido possano essere proficui su più piani”.
BOCCIA: "L'ASTIGIANO LUOGO IDEALE PER TURISTI CHE VOGLIONO RITEMPRARSI"
“Rispetto alla vecchia idea che se ne ha in occidente – ha commentato l’assessore Boccia – nel corso della visita ho appurato che ora anche la classe media ha uno standard di reddito elevato per i loro canoni. Parliamo di 400-500 milioni di persone potenzialmente interessate ad acquistare prodotti occidentali nel loro Paese e al turismo al di fuori. Chiaramente siamo consapevoli di non avere le potenzialità di Milano o Torino, ma riteniamo di poter essere il luogo ideale, dopo che avranno visitato quelle città, per riposarsi e rigenerarsi scoprendo il nostro territorio e le nostre eccellenze”.
CANDELARESI: "SONO AFFASCINATI DALLA CULTURA ITALIANA: GLI HO FATTO 'CONOSCERE' ALFIERI"
“Grazie a questa esperienza – ha invece affermato Candelaresi – ho imparato molto su come rapportarsi a Paesi apparentemente distanti, che però subiscono il fascino della cultura italiana, nei confronti della quale hanno grande reverenza. Il cappello introduttivo di ogni presentazione cui abbiamo assistito era sempre e comunque di ambito culturale e a Wuhan siamo stati accolti da un gruppo di studentesse del conservatorio che hanno suonato Vivaldi”.
“Amano moltissimo anche la filosofia – ha aggiunto – riconoscendo in Platone il corrispettivo occidentale di Confucio, ma hanno anche una grande passione per la cultura italiana di cui citano spesso Dante, Boccaccio e Petrarca. Anche se quest’ultimo in misura minore, quindi dialogando ne ho ‘approfittato’ con ‘sostituirlo’ con il nostro Alfieri. Credo davvero ci siano grandi opportunità anche dal punto di vista dei rapporti culturali”.
GHIGLIONE: "DISPIACIUTO PER IL SENTIMENT NEGATIVO CHE HO PERCEPITO AL RIENTRO"
Ovviamente a condizione che Asti e gli astigiani si ‘aprano’ a loro volta nei confronti del gigante orientale: “Sono molto felice di aver potuto fare questa esperienza – ha rimarcato Ghiglione – ma nel contempo dispiaciuto di aver appurato, al nostro rientro, che la mentalità astigiana, evidentemente ancora un po’ chiusa, ha generato un sentimet negativo in merito a questi incontri, che invece ci hanno arricchito umanamente e che la città può far fruttare”.
“Vi sta antipatico Rasero? Non credete in quello che ha fatto? Approfittate comunque di questa opportunità! Abbiamo parlato con molti imprenditori che hanno capito che il ceto medio si sta aprendo verso l’Europa e l’Italia e Asti potrebbe collocarsi come meta di grande interesse sull’asse Torino-Milano”
LU XIAO: "E' NATO UN SOLIDO RAPPORTO, MA ORA ANCHE GLI ASTIGIANI DEVONO INTERESSARSENE"
Ragionamento che, dal punto di vista economico-industriale, richiama alla mente il Cijan Group, dal 2011 proprietario della Way Assauto, tra le prime realtà cinesi ad aver investito nel nostro territorio. Nonché l’azienda per cui lavora, nell’ambito del ‘Sales Department’ (dipartimento vendite), Claudio Lu Xiao che ha accompagnato la delegazione nel corso del viaggio in Cina.
“Ho 41 anni e vivo in Italia da 17 – ha premesso -, gli ultimi 11 dei quali qui ad Asti, quindi pur essendo cinese mi sono sentito quasi un turista in visita nel Paese. Ho riscontrato personalmente il grande successo dell’iniziativa, che ha creato un solido rapporto, ed ora non resta che appurare se anche gli astigiani ‘sentano’ questo interesse. Tornando a Wuhan, zona di cui è originaria mia moglie, mi ha molto colpito constatare come sia cambiata e che la Cina non si sia comunque fermata nonostante tre anni di Covid”.