Non manca di far discutere la presa di posizione di Patrizio Onori, attivista LGBTQIA+, in merito ad una presunta foto di Maurizio Rasero, sindaco di Asti inginocchiato in occasione della sua recente visita a Roma per consegnare l'Ordine di San Secondo al Papa.
Un intervento, quello dell'ex presidente di Asti Pride, dove si richiamava al rispetto della laicità delle Istituzioni. Ad intervenire oggi invece è la consigliere comunale Debora Biglia, presente anche lei nella delegazione astigiana, che ci scrive per definire e puntualizzare i fatti.
"Quanto scritto da Patrizio Onori (attivista LGBTQIA+) sulla visita al Papa è ricco di inesattezze. Molto preciso ad individuare gli errori di digitazione quanto altrettanto avventato a descrivere situazioni in maniera assolutamente inventata - afferma - il famigerato inchino imputato al signor Sindaco, è stato descritto dal signor Onofri in modo fantasioso e scorretto".
A questo punto per spiegare la genesi della foto (effettuata quindi nella Basilica di San Pietro e non nell'aula delle udienze dei Palazzi Apostolici), la Biglia fa un piccolo approfondimento storico: "Della Basilica di San Pietro in Vaticano edificata ai tempi dell’imperatore Costantino poco é rimasto. La grandiosa struttura aveva più di mille anni di storia alle spalle. Nel corso del tempo era stata arricchita con pregiati rivestimenti, dipinti, affreschi, sculture e metalli preziosi che al tremolio delle candele scintillavano rendendo ogni cosa brillante quanto un diamante ben tagliato. Il tempo però l'ha resa instabile e le pareti portanti stavano inclinandosi pericolosamente verso l’interno. Per questo sotto il pontificato di Giulio II venne deciso di costruire la nuova San Pietro, abbattendo di fatto la vecchia costantiniana. La basilica non venne immediatamente rasa al suolo ma distrutta poco a poco mentre i lavori della nuova costruzione andavano a rilento. Purtroppo delle tante opere d’arte che conteneva non è stato salvato molto. Fra le preziose testimonianze di ciò che conteneva è arrivato fino ai giorni vostri la cosiddetta Rota Porphiretica: un grande disco di prezioso porfido rosso di 2,6 metri di diametro" spiega riferendosi alla foto del sindaco.
"Questo disco era già presente nella vecchia basilica dal IX secolo d.C e svolgeva una funzione importantissima. Proprio su questo disco, a partire da Carlo Magno, tutti gli imperatori dovevano inginocchiarsi al cospetto del Papa - conclude la Biglia - nel raccontare questo aneddoto di storia, la nostra storia, un simpatico uomo di Chiesa ha invitato Maurizio Rasero a fare l'inchino. Un invito goliardico, che nell'atmosfera serena e leggera che ha contraddistinto questi due giorni é stato accettato. Il Sindaco ha fatto il famigerato inchino, vero, ma non al Papa, non a Mattarella, a nessuno in particolare"