La rete Welcoming Asti organizza martedì prossimo, 9 maggio alle 18.30 , in piazza San Secondo, un presidio per la Pace, contro guerre e spese militari.
Diverse le motivazioni che hanno portato alla decisione di scendere in piazza: "Il mondo sta vivendo un momento di grande militarismo, alimentato dalla guerra in Ucraina. Questo ha portato ad un aumento record della spesa militare mondiale, che ha raggiunto la somma di 2.240 miliardi di dollari nel 2022, corrispondente ad una crescita del 3.7% rispetto all'anno precedente" spiegano dall'organizzazione.
La Campagna Globale sulla Spesa Militare GCOMS e la Rete Italiana Pace e Disarmo sono convinte che, di fronte ad un mondo martoriato da decine di conflitti, la risposta debba essere opposta: bisogna ridurre drasticamente le spese militari e investire invece nella sicurezza comune e umana.
Secondo la Campagna GCOMS, l'aumento delle spese militari è incoerente con gli sforzi per raggiungere gli obiettivi essenziali di emissioni e aggraverà l'emergenza climatica. "La guerra e i conflitti armati non portano solo morte e distruzione, ma anche devastazione dell'ambiente e distruzione del clima. La leadership politica globale si è concentrata su scelte aggressive e militarizzate, che non fanno altro che alimentare tensioni e paure invece di coltivare relazioni internazionali basate sulla fiducia reciproca, sulla diplomazia e sulla cooperazione. Tre componenti essenziali per affrontare la natura globale della minaccia climatica."
La Campagna GCOMS chiede ai Governi di cambiare rotta e concentrarsi su tagli rapidi e profondi alle spese militari, che alimentano la corsa agli armamenti e la guerra, di smilitarizzare le politiche pubbliche, comprese quelle destinate ad affrontare la crisi climatica, di attuare politiche incentrate sull'umanità e sulla sicurezza comune, che proteggano le persone e il pianeta e non l'agenda del profitto delle industrie delle armi e dei combustibili fossili e di creare strutture di governance e alleanze basate sulla fiducia e la comprensione reciproca, sulla cooperazione e sulla vera diplomazia, in cui i conflitti vengono risolti attraverso il dialogo e non con la guerra.
"Il costo opportunità di decisioni che scelgano altrimenti non potrebbe essere oggi più alto. È importante unirsi alla mobilitazione internazionale e protestare contro i bilanci militari e le politiche guerrafondaie, agendo per la pace e la giustizia" concludono.