Vi ricordate lo scorso autunno quel po’ di disquisizioni tra i vicini albesi sul terribile rischio di overbooking e overtourism? E chi può dar loro torto. Fatto propri i tartufi del mondo è chiaro che si trovino a doversi confrontare ogni tanto con un mare di visitatori e non solo di turisti. Beh, in quel mesetto di botta e risposta tra fautori e non di un riposizionamento territoriale e una revisione di alcuni eventi, la personale dose di Maalox per reggere il tutto ricordo fosse quasi raddoppiata. Comunque, ahimè, affari solo loro.
Dose più che necessaria nel ricordare che dalle nostre parti nessuno si spintona per entrare, nessuno fa la fila per qualcosa, nessuno prenota da un anno all’altro. Eppure la nostra offerta non è certo da poco, anche se volessimo tralasciare quella stabile, spesso e volentieri da cinque stelle. Siamo pieni di eventi, speciali nella loro evidenza d’essere ancora assolutamente veraci, sentiti e partecipati dalle comunità.
Tre plus non proprio da poco nel contestualizzarli sulle aspettative della domanda turistica. I turisti che non scelgono le destinazioni “grandi attrattori”, che non scelgono i toni da villaggio vacanze, pare vogliano prima di tutto entrare in rapporto con chi vive i posti che visitano, per sentirsi residenti temporanei e i nostri eventi sono perfetti per soddisfarli. A ognuno corrispondono luoghi e ambienti in linea che basterebbe raccontare e...taac, il gioco è fatto: overtourism pure noi. Overtourism per dire, che prima di vederne l’ombra ce ne vuole.
Veniamo però al punto con un esempio. In questo fine settimana allungabile, con prospettiva 25 aprile, ad una pletora di inviti a camminate, passeggiate, degustazioni di vini e piatti tipici, mostre varie e chi più ne ha più ne metta, ci schieriamo il clou della quattro giorni di emozioni sensoriali di Fior di Lanze a Castagnole delle Lanze, la Fiera del Santo Cristo a Nizza, il Giro Merenda tra Vinchio, Monbaruzzo, Agliano Terme e San Marzano Oliveto, il Giro del Nizza a Nizza Monferrato e dintorni, Fiori in Festa ad Isola d’Asti, il ritorno della giostra del Pitu a Tonco, la Fiera di primavera a Ferrere, la Fiera di San Marco a Cocconato e Vivi Verde sul piazzale del castello dei conti Amico a Castell’Alfero. Scordandone sicuramente qualcuno.
Ecco, tutta sta roba bellissima non è stata promossa come insieme, non è stata promossa più di tanto fuori dai confini provinciali, non è stata promossa nella logica di creare presenze turistiche, che in gergo vuol dire notti, invitando a vedere posti e a partecipare a eventi come fossero parti di uno o più percorsi e proponendo luoghi dove dormire, assieme a beni culturali, artistici, monumentali, storici e naturali che, nella loro infinita varietà, obbligassero a pensare: come minimo mi fermo due o tre giorni.
Siamo solo ad inizio primavera e di concentrazioni simili ne avremo fino a ottobre. Provare per le prossime a ragionarci un attimo su, per farci belli tutti assieme e recuperare un po’ di turisti, credo sia indispensabile. Ma chi dovrebbe ragionarci? Gli organizzatori, ovvio. A confidare in pensieri e azioni altrui, tipo della ATL albese, tergiverserei un attimo, visti i risultati degli ultimi anni.