Attualità - 21 aprile 2023, 08:30

L'antropologo astigiano, Francesco Scalfari, relatore a Firenze su Giacomo Bove

Giovedì 27 aprile alle 17 con ingresso libero. Introduce Luca Sineo, presidente della Società Italiana di Antropologia e Etnologia

Giacomo Bove

L'antropologo astigiano Francesco Scalfari, terrà a Firenze, giovedì  27 aprile alle 17, una conferenza su "Giacomo Bove. Vita, esplorazioni, progetti" con introduzione di Luca Sineo, presidente della Società Italiana di Antropologia e Etnologia.

Appuntamento, con ingresso libero, nella Sala del caminetto di via del Proconsolo 12.

Francesco Scalfari fa parte del Comitato scientifico dell'Associazione Giacomo Bove & Maranzana.

 

Giacomo Bove

Nato a Maranzana, nel Monferrato Astigiano, è stato un navigatore ed esploratore italiano.Entrato all'accademia navale, riuscì a diplomarsi con ottimi voti, tanto che ebbe l’opportunità di partecipare come guardiamarina alla spedizione scientifica in estremo oriente della pirocorvetta “Governolo”, comandata da E. Accinni. Durante l’esplorazione Giacomo si occupava della cartografia, mentre i suoi superiori analizzavano gli aspetti morfologici, idrografici e etnografici dell’isola di Borneo.Tra il 1875 e il 1876 vennero rifiutate le sue richieste di partecipazione a due spedizioni: quella inglese per l’esplorazione del polo artico e dopo quella nella “Scioa”. In seguito diventò sottotenente di Vascello.Nell’aprile del 1877 gli venne affidato il compito di studiare le correnti marine nello stretto di Messina sulla nave Washington. Approfondì questa analisi fino a inventare una “scala di marea” per le misurazioni idrografiche e le sue ricerche vennero riportare negli annali idrologici.

A settembre dello stesso anno venne scelto per partecipare in qualità di idrografo alla spedizione scandinava della nave “Vega”[1] sotto la guida di Adolf Erik Nordenskiöld. Dalla Svezia, attraverso il mare di Siberia, avrebbero dovuto raggiungere l’Oceano Pacifico. Questa spedizione sarebbe stata particolarmente positiva per la scienza e per il commercio; infatti avrebbe portato alla risoluzione del problema di passaggio e comunicazione tra il Nord (Asia e nord Europa) e l’est (il Pacifico).

La spedizione partì il 24 giugno 1878 da Karlskrona e costeggiò tutta la Norvegia.Il 21 luglio la nave “Vega” lasciò Tromsö, nel mar Glaciale Artico e tra il 30 e il 31 luglio venne raggiunta dai vapori “Lena”, “Express” e “Fraser”. È in queste zone che incontrarono per la prima volta il popolo dei samoiedi.

Nell'aprile 1880 Bove ebbe l’idea di una spedizione italiana nelle regioni antartiche, dovendo stare per un po’ nel Mare Antartico, con due sverni. Ci furono vari comitati (quello principale a Genova), che non riuscirono però a raccogliere la somma necessaria per la spedizione. Il comitato centrale di Genova decise così di promuovere una spedizione più economica, che avrebbe dovuto studiare la parte meridionale della Patagonia, l’isola degli Stati e la Terra del Fuoco (in modo particolare dal punto di vista economico).

I risultati della spedizione furono notevoli e ottennero grande interesse in seguito alla pubblicazione. Bove non abbandonò completamente l’idea di una spedizione antartica, però in attesa di quest’ultima organizzò altre spedizione sul territorio Argentino delle Missioni. Il 7 novembre 1882 tornò in Italia dove una volta arrivato a Genova fu nominato membro d’onore della Società geografica italiana e ottenne alcuni contratti per una serie di osservazioni meteorologiche con Francesco Denza.

Giacomo Bove si suicidò il 9 agosto 1887, a Verona. La salma riposa ora nella cappella di famiglia nel cimitero di Maranzana.

Redazione