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Al Direttore | 01 aprile 2023, 17:58

Marco Castaldo: "La ciclabile di corso Alfieri non è, purtroppo, un pesce d'aprile"

Riceviamo e pubblichiamo una lettera del componente del tavolo comunale sulla disabilità, che non risparmia sferzate all'Amministrazione

Marco Castaldo (nel riquadro) e la pista ciclabile di corso Alfieri

Marco Castaldo (nel riquadro) e la pista ciclabile di corso Alfieri

Molto spesso, in particolare quando si tratta di confrontarsi su provvedimenti che riguardano l'ambito dei lavori pubblici e, in particolare, della viabilità cittadina, gli astigiani tendono a scindersi nettamente tra "pro" e "contro", Guelfi e Ghibellini gli uni contro gli altri armati (fortunatamente, solo di parole e post social) pronti a sostenere la propria tesi. 

Un atteggiamento draconiano cui non poteva certo fare eccezione la pista ciclabile in fase di ultimazione in corso Alfieri (CLICCA QUI per rileggere l'articolo) che, nonostante non sia ancora formalmente fruibile, questa mattina è già stata percorsa da diversi astigiani, non necessariamente in bici (CLICCA QUI per rileggere l'articolo). Mentre tanti altri, principalmente sui social, hanno supportato o deprecato la realizzazione dell'opera. 

Tra questi ultimi figura anche Marco Castaldo, volto noto in città per le sue battaglie in favore delle persone con disabilità e per l'impegno politico nelle file di Articolo 1, che ci ha inviato la lettera aperta che pubblichiamo integralmente di seguito.

Ebbene sì, sono disabile… E questa, certamente, non è una novità. La novità, invece, è che da ieri Asti annovera nel suo centro cittadino una nuova e fiammante pista ciclabile. Da piazza 1º Maggio fino a piazza Alfieri, pedoni, ciclisti, passeggini e carrozzine per persone con disabilità transiteranno felicemente su questo pezzo di strada.

E adesso si capisce cosa c'entra la mia disabilità, perché ero abbastanza entusiasta e galvanizzato dall'idea di poter evitare il fastidioso marciapiede lastricato di corso Alfieri e delle relative rampe con una pendenza inadeguata e posizionate lontane dai passaggi pedonali.

Entusiasmo immediatamente svanito visionando le prime immagini del percorso che tradiscono una a dir poco superficialità ed incompetenza che, quelle sì, fanno strabuzzare gli occhi! Utilizzare un mezzo con le ruote senza ammortizzatori come biciclette e carrozzine per disabili su un fondo di porfido, in pendenza laterale, con gli avvallamenti dei tombini è una sfida interessante se si intendesse praticare una forma di cross.

Senza contare la possibilità di essere "asfaltati" dal mezzo motorizzato che non si farebbe intimidire di fronte ad una semplice linea gialla che delimita la ciclabile dalla carreggiata stradale. Non mi stupirei se domani l'assessore al Lavori Pubblici e vicesindaco Stefania Morra decidesse di mettere cartelli verdi in corso Torino, ad esempio, per trasformare con uno schiocco di dita il percorso in un'autostrada.

È bello sapere che i nostri amministratori sono dotati di fantasia e di ecletticità, ma sarebbe anche gradita un po' di competenza. Il tutto assume un certo aspetto di triste ironia se si considera che, solo una settimana fa, sulle pagine locali de "La Stampa", la stessa assessore all'Urbanistica dichiarava la sensibilità dell'amministrazione nei confronti delle problematiche relative alle barriere architettoniche ed elencava gli innumerevoli interventi previsti per l'eliminazione delle stesse.

E che dire, poi, dell'inesauribile, instancabile e competente contributo di intelligenza dell'assessore alle Politiche Sociali, Eleonora Zollo, che in qualità di autorevole rappresentante delle istanze delle persone con disabilità, potrebbe e dovrebbe svolgere un ruolo di sinergica collaborazione con gli altri assessorati per rendere questa città la più inclusiva possibile.

Il suo apporto in tema di politiche per le persone con disabilità risulta a dir poco scarso, se non per quanto concerne i progetti di Vita indipendente per i quali non si può escludere un interesse personale, come anche per la proliferazione di eventi volti alla promozione della propria persona e affini. Occorrerebbe, inoltre, informarla che problematiche stringenti come la casa, la povertà, l'inclusione sociale degli stranieri, la fragilità della popolazione giovanile e anziana, l'impoverimento e il disagio di chi vive nelle periferie e molto altro ancora sono temi di sua competenza.

Non stupisce, pertanto, che durante l'audizione per ottenere il titolo di città capitale della cultura 2025 non si sia fatto cenno di progetti inerenti l'accessibilità fisica, sensoriale e digitale dei siti e delle proposte culturali che Asti avrebbe potuto mettere in campo sempre che fossero rimaste energie dopo aver contato fino a 15 per mappare l'offerta delle librerie sul nostro territorio.

Proprio a questo proposito, il frizzante assessore alla Cultura, Paride Candelaresi, ha candidamente ammesso di recente che il suo assessorato si è lasciato sfuggire importanti contributi economici sui fondi PNRR relativamente a progetti di accessibilità digitale e sensoriale dei siti culturali perché alcuni nostri importanti musei sono privi di statuti e regolamenti. Complimenti Assessore, un bel biglietto da visita per la candidatura ad Asti capitale della cultura 2025. Ah, è vero, tanto anche questa ce la siamo giocata, ormai!

Come si suol dire: se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere… Ma poi, forse, ci sveglieremo domani e scopriremo che è stato tutto uno scherzo del 1º aprile.

Marco Castaldo 
Componente tavolo disabilità Comune di Asti

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