Cultura e tempo libero - 25 marzo 2023, 07:30

Viviamo in un posto bellissimo pieno di grandi fotografi

Puntata sul valore della fotografia, nel e dell’Astigiano, così ricca di presenze d’eccezione, ieri e oggi, che spero trovino sempre maggior interesse e spazio

Una delle immagini di Maria Vittoria Backaus, da un editoriale Vogue Gioiello del 2000, in mostra dal 31 marzo a Casale Monferrato

Allora, andiamo in ordine cronologico.

Il 30 gennaio dell’anno scorso inaugurava ad Asti una mostra fotografica nei sontuosi spazi del Museo Diocesano. Esposizione di spettacolari immagini di Grandi Fotografi Astigiani. Mostra nata dall’encomiabile passione dei soci della Polisportiva C.R.Asti-Sezione Fotografia, dalla loro curiosità e dal loro interesse alla storia di Asti e dintorni. Duecento immagini, frutto di una impegnativa ricerca attorno all’attività e alle opere artistiche di dodici grandi fotografi, attivi ad Asti tra il 1850 e il 1970.

Maestri come Giuseppe Secondo Pia, noto per essere stato il primo a rilevare fotograficamente il volto del Cristo dalla Sacra Sindone, Vittorio e Umberto Ecclesia, impegnati tra Asti e Astigiano a raccontare la vita nei primi del ‘900, con particolare riferimento alle industrie attive sul territorio. O Giuseppe Benassi, fotografo errante, che oggi chiameremmo fotoreporter, e il grande fotografo contadino Carlo Franco.

Il 3 settembre, sempre 2022, la mostra si sposta per un mesetto a San Damiano d'Asti, nel salone Padri Dottrinali, con un nuovo allestimento che ospita una trentina di opere dei fotografi sandamianesi Luigi e Roberto Ferrero, appassionati di territorio nelle sue belle espressioni di quotidianità.

A breve toccherà a Nizza Monferrato, presso la Cantina Scarpa, con una nuova esposizione, dal 15 aprile fino al 7 maggio, arricchita da un bel numero di foto dei nicesi Colletti e Rampone, tutte da scoprire.

Veniamo a tempi d’opera ben più recenti. Tempi dove le scelte di vita di un paio di signori professionisti della fotografia li hanno portati a vivere dalle nostre parti: Maria Vittoria Backhaus, da Milano a Rocchetta Tanaro; Enzo Isaia, da Torino a Rocca d’Arazzo.

Maria Vittoria, fotografa non proprio qualunque, aveva cominciato ad esprimersi, appena ventenne, come reporter, poi fotografa di moda e non solo. Dai primi anni ’80 inizia a collaborare con importanti testate, con stilisti e designer, immortalando la creatività di quegli anni e la crescita del Made in Italy. E’ considerata una fotografa di primissimo piano con sulle spalle l’organizzazione di una importante quindicina di mostre.

Venerdì prossimo, 31 marzo, inaugura una sua antologica negli affascinanti spazi del castello di Casale Monferrato, dove ha messo assieme sessant’anni di vita in racconto estetico e culturale dal valore artistico unico, racconto del nostro tempo. Mostra che dura fino all’11 giugno, non perdetevela.

E poi Enzo, fotografo appassionato dell'estetica Ferrari, dell’espressività in bianco e nero dei suoi anni ‘60 e del fascino di colline e borghi di Astigiano e dintorni, dove da un po' ha scelto di vivere e da lì ha iniziato a trasferirci le sue esperienze emozionali a contatto con i borghi e le colline che lo circondano. Ogni sua foto è una dichiarazione di passione.

Le sue immagini di territorio sono così forti e riconoscibili che è impossibile non ne abbiate ammirata almeno una. Passione che diventa innamoramento nel toccare l’estetica solitaria di una delle più alte espressioni del nostro Romanico, la chiesa dei santi Nazario e Celso a Montechiaro d'Asti. Enzo l'ha riportata a sogno, dedicandole un numero infinito di scatti, ripresa in ogni stagione e orario, da vicino e non, da vero amante.

Davide Palazzetti