Ieri sera, al previsto Consiglio Comunale, sono arrivate delegazioni di lavoratori della Casa di riposo Città di Asti, senza stipendio da quando la struttura ha chiuso i battenti al 30 dicembre.
Una chiusura anno amarissima e uno strascico particolarmente pesante per una cinquantina di dipendenti che non trovano collocazione e non percepiscono stipendi da allora, dopo aver dedicato una vita agli anziani degenti (trasferiti in strutture dell'Astigiano o in famiglia).
Sono i 56 dipendenti con contratto pubblico a tempo determinato ai quali è dovuto l'80% dello stipendio come indennità di mobilità, ma che il Maina non pagare.
I commissari il 29 marzo incontreranno i sindacati in Prefettura
Ieri i tre commissari liquidatori: Roberto Frascinelli, Alberto Abbate e Luca Geninatti Saté, hanno incontrato il vescovo di Asti, monsignor Marco Prastaro e il sindaco Maurizio Rasero.
Dopo aver acquisito la documentazione, il 29 marzo incontreranno, in Prefettura, i sindacati.
"Vorremmo la nostra ricollocazione con la stessa abilità usata nella chiusura di un ente pubblico - hanno rimarcato i dipendenti ieri sera - e siamo stanchi di aspettare i nostri diritti, vogliamo interventi subito. Ridateci la dignità".
Una delegazione con Cgil e la capogruppo Pd, Maria Ferlisi, è stata invitata a parlare subito e il presidente del Consiglio, Federico Garrone, ha interrotto la seduta.
Una parte dei lavoratori, invitata a parlare dal consigliere Mario Malandrone con il Coordinamento Asti Est, è rimasta sotto il Comune in presidio.
Si ripristinerà il Centro Diurno
Nella stessa serata è stato approvato l’Odg di Uniti si può e Ambiente Asti - sostenuto da tutta l'opposizione - sul centro diurno e il Consiglio comunale si impegnerà al ripristino dello stesso sul territorio astigiano.
Contrari solo i voti di Fratelli d'Italia.
Il Centro diurno convenzionato con l'Ast At, dopo la chiusura del Maina, era impossibilitato a svolgere il servizio rivolto ad utenti con problemi di demenza senile e Morbo di Alzheimer e i pazienti seguiti dal Centro "sono lasciati - si legge nell'Odg - in questa fase totalmente in carico alle famiglie".
Il centro svolge un'attività importante per pazienti e famiglie fin dal 1999, un servizio essenziale per la citta di Asti e il territorio provinciale.
"I posti disponibili in Regione Piemonte ogni mille anziani nel 2018 erano 0,51, spiegano i consiglieri, contro i 3,43 della Lombardia, i 3,17 dell'Emilia-Romagna, i 4,54 della Val D'Aosta, gli 1,49 del Veneto. I centri in Piemonte erano, nel 2018, 18 in Piemonte, mentre in Emilia erano 212 e in Lombardia 320".