Cultura e tempo libero - 11 marzo 2023, 11:14

Anche la rete museale e l'Università a sostegno di Asti Capitale Italiana della Cultura 2025

Il presidente Sacco: "Asti e la sua provincia possono vantare un patrimonio culturale e artistico inestimabile"

La Fondazione Asti Musei, con la propria rete museale e le grandi mostre allestite in questi anni a Palazzo Mazzetti aderisce con convinzione nel sostenere la candidatura di Asti a Capitale Italiana della Cultura 2025 e si sente parte attiva nella crescita del sistema culturale locale”.

Lo ha affermato il presidente della Fondazione, Mario Sacco, commentando il supporto fornito alla candidatura astigiana, una delle dieci finaliste (CLICCA QUI per rileggere l’articolo). “La mostra sul maestro Giovanni Boldini – prosegue Sacco - allestita fino al 10 aprile, ha riscosso i favori sia dei visitatori, sia dell’informazione nazionale: il bilancio di chi ha già visitato l’esposizione è positivo, ai numeri fanno eco i servizi giornalistici trasmessi nei tg dalle reti RAI, oltre che sulla stampa cartacea”.

“La convinzione a proseguire il cammino degli ultimi anni è forte; la cultura com’è pensata nel dossier rappresenta il motore principale della crescita sociale, civile ed economica della comunità, ha concluso il presidente Sacco.


LA RETE MUSEALE

Va però doverosamente ricordato che il sistema culturale della Fondazione non è limitato alla sola mostra di Boldini, poiché gli otto musei inseriti nel circuito unico di visita, costituiscono un percorso virtuoso di valorizzazione e promozione dei tesori custoditi in questi siti, insieme a quelli disseminati sul territorio.

Il network Musei di Asti, nato dalla volontà della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e del Comune, ad oggi è costituito da palazzo Mazzetti, palazzo Alfieri, dalla Domus Romana, dalla torre Troyana, dal complesso di San Pietro, dalla cripta di Sant’Anastasio, dal museo Guglielminetti e dal Paleontologico.

“Riunire i musei non è un vezzo per semplificare la fruizione delle visite e la gestione complessiva degli immobili – ha aggiunto il presidente Sacco – ma ha lo scopo di valorizzare ognuno di questi siti per guidare i visitatori alla loro scoperta, puntando su una comunicazione integrata e di qualità: dalle brochure alla cartellonistica, dalla pubblicità ai social media”.

Il patrimonio che dispone la città e la provincia è inestimabile ha ancora spiegato il presidente della Fondazione –, questo amore per le risorse culturali del territorio, che è di tanti astigiani ma anche mio, ci ha spinti ad intraprendere il progetto museale. A distanza di anni ha dato i suoi frutti e, pertanto, continueremo a sostenerlo in maniera strategica e con logica imprenditoriale”.


IL SISTEMA UNIVERSITARIO

Aggiungendo che il sistema culturale astigiano è anche cultura universitaria, formazione professionale, cultura d’impresa. Il consorzio Asti Studi Superiori, anch’esso presieduto da Sacco, sostiene i corsi e la gestione organizzativa del polo universitario “Rita Levi Montalcini”.

Costituita nel 1995 l’università è oggi un importante fulcro di formazione nel settore socio sanitario, del benessere sportivo e della salute, nella filiera agro alimentare e del vino con le lauree in Infermieristica, Scienze Motorie, Agraria.

Inoltre è centro di formazione con i corsi accreditati dalla Regione e attraverso le collaborazioni con gli ordini professionali, gli enti ed associazioni che si occupano a vario titolo della crescita culturale e professionale di studenti, dipendenti e liberi professionisti.

“L’università rientra quindi a pieno titolo – conclude il presidente Sacco - nel sistema virtuoso a sostegno di #asticapitalecultura"

Redazione