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Attualità | 09 marzo 2023, 10:30

Chiusura Maina, i sindacati presentano un esposto alla Procura di Asti. "Verificare se siano ravvisabili fatti di reato"

Intanto in questi giorni sono stati nominati tre commissari liquidatori. Cgil, Cisl e Uil: "Disperso un patrimonio di professionalità, con un gravissimo danno alla città, oltre che erariale"

Il punto stampa di questa mattina

Il punto stampa di questa mattina

Non si placano le polemiche attorno alla Casa di riposo Città di Asti e alla sua chiusura.

Questa mattina, di fronte al tribunale di Asti,Cgil Cisl e Uil hanno promosso un incontro con la stampa per affrontare gli ultimi aggiornamenti. 

Nominati tre commissari liquidatori

Nei giorni scorsi sono stati nominati i commissari liquidatori: Roberto Frassinelli, commercialista torinese, Alberto Abbate (commercialista torinese) e Luca Geninatti Saté, professore di Diritto Amministrativo all'Università del Piemonte Orientale.

Il loro compito sarà quello di accertare debito e soluzioni e di soddisfare i crediti.

"Quale sarà il destino della struttura? - evidenzia Luca Quagliotti per la Cgil - Non sarà più dedicata all’assistenza? Dopo che l'hanno chiusa hanno detto che avrebbero messo posti hospice. E ora? Abbiamo necessità che mantenga la sua connotazione e non che si faccia un ennesimo scempio. Siamo in attesa di essere convocati. Il prefetto nell’ultimo incontro ci ha detto che il suo ruolo si è esaurito. Dalla Regione non si sta andando avanti e gli enti locali non battono un colpo. Fra quanto tempo ci saranno le disponibilità?".

Intanto, fanno sapere i sindacati, i dipendenti assunti a tempo indeterminato sono in mobilità, mentre quelli a tempo determinato sono stati licenziati, mentre qualcuno si è ricollocato.

L'esposto

Le sigle sindacali hanno quindi preparato un esposto, indirizzato alla procura di Asti, per chiedere di "verificare se in questa vicenda siano ravvisabili fatti di reato e, in caso positivo, di voler assumere i necessari provvedimenti nei confronti dei soggetti che risulteranno responsabili".

Nel lungo esposto - firmato dai segretari Luca Quagliotti (Cgil), Stefano Calella (Cisl) e Armando Dagna (Uil) - trovano spazio tutte le tappe di questa complessa e drammatica vicenda: dalle dimissioni dei componenti del CdA all'avvio della gestione commissariale, per poi arrivare alla chiusura della struttura e l'apertura della fase di liquidazione.

I commenti

"Era necessario che non calasse il sipario rispetto a questa vicenda - annota Dagna -
Riteniamo che la casa di riposo di Asti, per la sua storia e il ruolo, avrebbe meritato un'attenzione diversa dalla città e dalla politica. Gli ultimi non devono essere scaricati.
Abbiamo rilevato un totale disinteresse delle istituzioni e crediamo che, al di là delle scelte politiche sbagliate che hanno portato una grande sofferenza, ci siano responsabilità penali sulla dispersione di un patrimonio
, con un danno erariale enorme, oltre che alla nostra città. Abbiamo disperso un patrimonio di professionalità. Oggi i dipendenti sono ancora senza retribuzione e la città rischia di avere l’ennesimo contenitore vuoto".

"Crediamo che il problema Maina sia stato triste e vergognoso - aggiunge Calella - e non potevamo gettare la spugna. È chiaro che ci sono responsabilità e non si sia fatto abbastanza e nemmeno ci sia stata troppa solidarietà. L’intenzione di qualcuno era portarla alla fine. Dopo Camisola la situazione debitoria era aumentata a due milioni e poi arrivata a oltre otto. Obbligatorio si faccia un'indagine".

Dello stesso avviso anche Quagliotti: "La decisione è di non puntare il dito, ma di fare accertamenti e verifica puntuale. Se ci saranno responsabilità devono essere accertate. Dubito che si capirà se ci potessero essere gli strumenti per salvarla, ma la procura accerterà se ci siano stati ammanchi".

"Quello che vale della struttura sono i 120 posti più trenta convenzionati- aggiunge Alessandro Delfino (Cisl FP Alessandria Asti) - È legittimo aspettarsi che il territorio risponda in maniera positiva. Il fatto che non dia risposta è preoccupante. Manca proprio la consapevolezza del territorio, che è il grande assente in questa vicenda".

In allegato all'articolo l'esposto completo.

Testa - Martinelli

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