Al Direttore - 04 marzo 2023, 13:15

"Non capisco l'atteggiamento del Comune sullo sgombero di corso Casale"

Luisa Rasero in una nota stampa: "Dal Comune ci si aspetterebbe maggior prudenza, magari una richiesta di rallentare i tempi dello sgombero"

Riceviamo e pubblichiamo.

Da cittadina astigiana, confesso di non capire l'atteggiamento del mio Comune in merito all'annunciato sgombero di Corso Casale.

Capisco la fretta dei proprietari dell'immobile, anche se...in 10 anni di occupazione non si erano accorti di niente? O l'avevano pagato così poco che qualsiasi speculazione poteva aspettare con comodo? Capisco la fretta di Questura e Prefettura che devono rispondere alla sterzata del Governo Meloni sulle occupazioni da non più tollerare, anche se....le occupazioni di Casa Pound? O quelli sono amici del Governo e quindi intoccabili? Vabbè così va il mondo.

Ma, nel gioco delle parti, dal Comune ci si aspetterebbe maggior prudenza, magari una richiesta di rallentare i tempi delle sgombero. Perché? Perché quando si chiede che fine faranno quelle persone (persone) e famiglie (famiglie), la risposta è "Vadano ai servizi sociali", cioè per l'appunto al Comune, che si inventerà qualche soluzione. Ammesso che soluzione ci sia. Per il momento si intravvede solo un'accoglienza per una donna e la sua bambina, senza il padre.

Tutti gli altri (padre compreso)...boh? Case popolari non ce ne sono, neanche per le emergenze. Forse si confida nella bella stagione che sta per arrivare, con parchi e panchine. In ogni caso si apre un grosso problema sociale tutto da gestire, si elimina il degrado da una parte per spostarlo dall'altra. E tutto sulle spalle del Comune, dal quale quindi sembrerebbe logico sentire "prima mi date il tempo di trovare delle soluzioni e poi sgomberate".

Invece il Sindaco-sceriffo si fa i selfie durante l'dentificazione degli occupanti e plaude al ripristino della legalità. Una legalità a senso unico, perché anche il diritto all'abitare è sancito dalla Costituzione e dalle Dichiarazioni Universali dei Diritti dell'Umanità. Un pensiero solidale alle lavoratrici e ai lavoratori dei Servizi Sociali per il loro prezioso e difficilissimo lavoro. Per favore, se ci riuscite, provate a dare una calmatina al Sindaco. Grazie.

M. Luisa Rasero

Al direttore