Attualità - 16 febbraio 2023, 17:40

"Mettiamoci una pezza (che non basta a coprire il buco)": il Coordinamento Asti est sullo sgombero di corso Casale

Michele Clemente prende in esame anche il caso di via Gancia, sgomberata per problemi strutturali. "Invece di tentare soluzioni, mandiamo uno spiegamento di forze dell'ordine"

Il sindaco Rasero in corso Casale, oggi

Dopo lo sgombero di oggi in corso Casale, il Coordinamento Asti Est scende in campo con Michele Clemente sul problema casa.

In estrema sintesi, questa sembra essere la politica dell’amministrazione comunale sulla questione dell’abitare, da Via Gancia a Corso Casale.

Nessuna idea, nessuna programmazione, nessun tentativo (almeno il tentativo!) per dare una risposta ad un problema strutturale. La palazzina di Via Gancia rischia il crollo? Sgomberiamo, e intanto la rendiamo più stabile in quanto vuota. Idea geniale: sgomberiamo tutto così risolviamo il problema. In Corso Casale c’è uno stabile occupato da anni, con una situazione lasciata ad un lento degrado? Proviamo forse ad occuparcene, a proporre soluzioni, a capire e tentare (tentare!) di risolvere i problemi delle famiglie e persone che lì si sono ricoverate? Certo che no, mandiamo un imponente spiegamento di forze dell’ordine a ’identificare’ e annunciamo l’imminente sgombero.

Una domanda indiscreta: e gli sgomberati dove andranno a finire? Esiste uno straccio di ipotesi per una soluzione alternativa? O dovranno accomodarsi sotto i ponti e sulle panchine? L’amministrazione precisa che i servizi sociali si faranno carico dei soggetti fragili: tutte le persone che perdono la casa sono soggetti fragili, se non hanno la possibilità di accedere al mercato privato degli affitti. Il tetto sulla testa è un diritto fondamentale dell’umanità, come riconosciuto dall’Onu in recenti ricorsi legali contro sfratti incolpevoli. Ovviamente trovarsi per strada è ancora più devastante per bambini, anziani e malati. Possiamo solo immaginare l’angoscia che staranno vivendo in queste ore.

Lo ripetiamo per l’ennesima volta: in questa città il problema della casa non è piu’ un’emergenza ormai da parecchio tempo. Esiste una quota rilevante della popolazione che, semplicemente, non ce la fa né a stipulare un mutuo né a pagare una locazione di mercato. Non ce la fa oggi e non ce la farà domani. Non è una risposta l’inutile piagnisteo sul mancato incontro tra domanda e offerta: provate a far incontrare gli occupanti di Corso Casale con i padroni degli alloggi vuoti, vedrete che successo. Non è una risposta l’indegna separazione delle famiglie sfrattate e sgomberate, padri da una parte e madri/figli dall’altra. Facile riempirsi la bocca con il valore della vita, soprattutto di chi non è ancora nato, e poi lasciare alla deriva gli esseri umani in carne e ossa. Facile richiamare il decoro cittadino e mantenere pervicacemente vuoti interi stabili pubblici. L’ex palazzina occupata di Via Allende marcisce tristemente, rimpallata tra Comune e Ministero della Difesa. Vuota, a perenne simbolo dell’inettitudine e della crudeltà di questo sistema economico.

Intanto sgomberiamo.

Coordinamento Asti Est

Al direttore