Attualità - 23 dicembre 2022, 09:30

Casa di riposo, Quaglia: "È un disastro annunciato. E non è il solo"

"Non è stato un fulmine a ciel sereno: da molti mesi si è andati di proroga in proroga, con la speranza di trovare una soluzione"

Riceviamo e pubblichiamo.

Sono state già molte le dichiarazioni sulla prossima chiusura della Casa di Riposo città di Asti.

Si tratta di un disastro annunciato e non di un” fulmine a ciel sereno”: da molti mesi si è andati di proroga in proroga, con la speranza di trovare una soluzione.

Ciò che è incredibile e inaccettabile è che si sia arrivati a pochi giorni dal Natale a stabilire che gli ospiti ( non ragazzini, e con problem seri) debbano fare “trasloco” tra il 27 e il 31 dicembre, e non ad Asti ma in strutture del nord o del sud della Provincia.

Come si potrà organizzare un trasferimento in un’altra struttura, magari lontana dalla residenza dei prorpi cari, in così poco tempo?

Come faranno gli anziani ad ambientarsi adeguatamente, mancando loro totalmente le persone di riferimento?

E le 110 persone che lavorano in casa di Riposo come potranno trascorerre il Natale pensando che dal 1° gennaio saranno “ a spasso” senza adeguate protezioni?

In tutta questa vicenda ci sono stati sicuramente errori e sottovalutazioni da parte di molti ma ciò che disgusta maggiormente è l’atteggiamento pilatesco della Regione ( che non ha neppure partecipato al tavolo di confronto, pur avendo sostenuto, con l’assessore Marrone, che “la Regione farà la propria parte”). Anche la Fondazione CRA e la Banca locale si sono chiamate fuori, non ritenendo utile scommettere sul futuro della struttura, preferendo forse incrementare l’utenza delle strutture private e “liberando” un immobile che, per l’ampiezza e la posizione, può far gola a molti.

Speriamo di sbagliarci ma…” a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca”.

Anche il Comune e il Sindaco, però, hanno la loro parte di responsabilità.

Sono trascorsi 6 anni ormai da quando il Sindaco riconfermato prometteva meraviglie per la città: in tanti gli hanno creduto ma i risultati sono ben diversi da ciò che era stato promesso.

Nel giro di qualche anno hanno chiuso molte attività , i contenitori vuoti sono rimasti vuoti ( ospedale, Maternità ecc), il traffico è diventato caotico e l’aria irrespirabile in molte zone della città, il mercato è stato svilito e penalizzato dividendo lo spazio con il parcheggio in piazza Alfieri e ora, per completare l’opera, verrà trasferito in piazza del Palio ( che diventerà a pagamento) così studenti, pendolari e acquirenti del mercato dovranno pagare per potere lasciare l’auto ( o decideranno di non venire più al mercato ad Asti).

Il tutto, senza neppure provare a riorganizzare il trasporto pubblico per offrire un’alternativa all’auto a chi, per studio o per lavoro, deve farne uso.

Nel frattempo si studia l’ennesimo atterraggio di un centro comemrciale , di cui, francamente, non si sente proprio la necessità.

Aumenterà la TARI, grazie alla bella pensata della “raccolta verticale”, già sperimentata altrove e considerata un errore, per la quale la città sarà riempita di isole ecologiche che si trasformeranno un po’ ovunque in piccole discariche abusive.

Nel frattempo il Comune non riesce a riscuotere IMU, TARI , Multe e il pagamento dell’acqua potabile dagli ospiti del Campo nomadi ( 1920 euro incassati a fronte dei quasi 2 milioni di euro dovuti).

Soldi che, se incassati, avrebbero consentito di “ripianare I conti” senza trasformare in parcheggio a pagamento anche l’ultima area esistente di piazza del Palio!

Non vogliamo aggiungere altro: crediamo ci sia di che riflettere!

Crediamo però che ai cittadini si debbano dare risposte: chiare, complete e senza giri di parole!

Un augurio sincero agli astigiani di un futuro diverso per tutti.


Associazione culturale CambiAMO Asti

Al direttore