Attualità - 20 dicembre 2022, 18:10

Casa di riposo verso la chiusura, l'ira dei sindacati: "Come è possibile trasferire 132 ospiti e 110 dipendenti in qualche giorno?"

Richiesta al Prefetto la costituzione di un tavolo di crisi. Domani mattina una nuova riunione. Ipotesi di chiusura al 31 dicembre. Quagliotti (Cgil): "Siamo alla follia. In questi mesi il totale disinteresse della Regione"

La casa di riposo Città di Asti va verso la chiusura.

Questa mattina, nel corso di una riunione in Prefettura, il Commissario straordinario Mario Pasino si è dimesso e la Cgil di Asti ha convocato una conferenza stampa per chiarire il quadro della situazione. 

Meno di 11 giorni per trasferire 132 ospiti e 110 dipendenti

Commenta così, amareggiato, Luca Quagliotti, segretario provinciale Cgil Asti: "È stata fatta ipotesi chiusura al 31 dicembre, con meno di 11 giorni di tempo per spostare ospiti e 110 dipendenti. Ricordiamo che la struttura conta anche 35 posti per i senzatetto".

"Dei 132 ospiti (8 del Centro diurno) - ha aggiunto Quagliotti - nessuno sarà ricollocato nel comune di Asti. Saranno tutti ricollocati nel nord Astigiano (circa 80) e sud Astigiano (circa 40), in quanto su Asti città non dovrebbero esserci posti liberi convenzionati. Il trasferimento degli ospiti dovrebbe avvenire, secondo la Regione, tra il 27 e il 31 dicembre. Per noi questa ipotesi è una follia, che si unisce al disastro psicologico degli ospiti e delle loro famiglie".

Tavolo di crisi e libertà di scelta

A detta della Cgil, la gestione frettolosa di questi spostamenti farebbe venir meno la libera scelta.

"Sembrerebbe poi - ha aggiunto Quagliotti - che il segretario regionale abbia detto che la chiusura della casa di riposo risolverebbe un problema rispetto alle altre strutture. La Regione Piemonte per 4 mesi si è rifiutata di partecipare ai tavoli con noi. E nessuno della Regione oggi si è presentato davanti al Prefetto. Credo sia vergognoso l'atteggiamento della Regione: un totale disinteresse per la più grande Ipab del Piemonte e la seconda in Italia. Alla Fondazione CrAsti abbiamo chiesto risorse economiche per salvare la struttura, che sono state negate. Credo sia stata indirizzata la chiusura, nell'interesse dei privati".

Le sigle sindacali hanno chiesto al Prefetto di Asti, Claudio Ventrice, di convocare un tavolo di crisi, sia per la ricollocazione degli ospiti che quella del personale.

Il Prefetto si è detto disposto a costituire un tavolo di crisi.

Quello Statuto mai cambiato in otto anni di Commisariamento

A fare eco a Quagliotti anche Stefano Calella per la Cisl: "Abbiamo avuto otto anni di Commissariamento precedente, in cui si poteva cambiare lo statuto, per poter ricevere detrazioni che avrebbero permesso di risollevare in parte la struttura. Dobbiamo ricollocare queste persone nel migliore dei modi: la ricollocazione privata per noi è l'ultima spiaggia. Abbiamo chiesto alla Regione di creare una sorta di rete tra le Asl di Asti, Alessandria e Cuneo per ricollocare il personale"

Sulla casa di riposo Città di Asti pendono, come una spada di Damocle, 8 milioni di euro di debiti.

Domani mattina, alle 10.45, è prevista una riunione importante, anche con i vertici regionali.

Un'emergenza e un muro

Dello stesso avviso anche Dino Penso (Uil): "Dobbiamo scendere sul campo per trovare soluzioni concrete. Siamo di fronte a un'emergenza. Ospiti e personale ad oggi non sanno dove andranno e, in più, i lavoratori sono senza ammortizzatori sociali".

"Servirebbero settimane e mesi per questi trasferimenti - dice Roberto Gabriele, FP Cgil - Rischiamo contraccolpi gravi sulla salute degli ospiti. In questi anni abbiamo fatto manifestazioni e scioperi, abbiamo fatto proposte concrete, ma abbiamo trovato nelle istituzioni un vero e proprio muro". 

Presente anche il presidente della Provincia di Asti, Maurizio Rasero, e sindaco: "Sembra che sia umanamente impossibile spostare gli ospiti in queste tempistiche, siamo in costante contatto con l'Asl".

Il problema, però, a detta dei sindacati, è che al 1 gennaio 2023 la struttura sarà senza infermieri, perchè saranno tutti in scadenza di contratto (con scadenza 31 dicembre 2022).