L’amministrazione moncalvese aveva preso l’impegno di sottoporre all’attenzione del consiglio comunale la proposta già in occasione del conferimento della Cittadinanza Onoraria a Patrick Zaki durante il consiglio del 30 aprile 2021.
Il ricercatore di origine iraniana dal 2012 al 2015 è stato in forza dal Crimedim di Novara e dal 2016 è incarcerato in Iran con accuse di spionaggio e con una condanna a morte incombente.
Il comune di Novara nel giugno 2019 è stato il primo comune piemontese e italiano a conferire la cittadinanza Onoraria ad Ahmadreza Djalali e l’Università del Piemonte Orientale sta svolgendo una costante attività di sensibilizzazione per portare all’attenzione dell’opinione pubblica la situazione del ricercatore.
Nel maggio del 2022 “organi d’informazione statali dell’Iran hanno annunciato come imminente l’esecuzione di Djalali”, ma questa non risulta essere ancora avvenuta.
Il comune di Moncalvo intende affiancarsi all’Università del Piamente Orientale e ad Amnesty International nella campagna per la liberazione del ricercatore incarcerato in Iran.
"A tal proposito - spiegano dall'amministrazione - invitiamo la popolazione a sottoscrivere la petizione di Amnesty già sottoscritta da oltre 283.000 persone".
Spiega il sindaco Cristian Orecchia: “Questo gesto simbolico vuole essere una chiara presa di posizione a sostegno del ricercatore ingiustamente detenuto, per giunta in condizioni disumane. Spero che altri comuni piemontesi possano associarsi a questo nostro atto, certamente chiederemo ad ANCI di fari portavoce di questa istanza presso gli enti associati. Io e il mio vice siamo entrambi ex studenti UPO così come molti moncalvesi, per questo sentiamo questa causa molto vicina”.
Gli fa eco il vicesindaco Andrea Giroldo: “Djalali è un simbolo della sofferenza e dell’ingiustizia generate dai regimi autoritari del XXI secolo. L’Iran è uno di questi. Con questa decisione Moncalvo si schiera a favore del ricercatore e della scienza e contro qualsiasi forma di stato teocratico e di polizia”.