"Se ne va un imprenditore eclettico e illuminato. Il Pinot era stata una sua invenzione, una novità che aveva permesso all'azienda di avere un successo mondiale". Così l'assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi ricorda Vittorio Vallarino Gancia, il 're dello spumante', scomparso ieri all'età di novant'anni.
Il ricordo di Gabusi: "Imprenditore illuminato"
Gabusi, ai tempi in cui era stato prima vice e poi sindaco di Canelli, aveva avuto modo di conoscere bene l'uomo che ha guidato a lungo la Fratelli Gancia, della quale era rimasto presidente onorario, dopo avergli dedicato una intera vita di lavoro. "L'azienda ha raggiunto l'apice sotto la sua conduzione, aveva saputo dargli un taglio più internazionale, facendone una eccellenza non solo del territorio".
"Per tutti era semplicemente il dottor Vittorio"
Per Gabusi l'imprenditoria piemontese "perde un genio, ma anche e soprattutto una persona d'altri tempi". E ricorda come "a Canelli tutti lo chiamavano dottor Vittorio, mixando semplicità e genuinità con l'autorevolezza del suo ruolo". Una persona alla mano, sempre disponibile, con una grandissima passione per il calcio. E per la Juve.
La passione per la Juve e quella domenica...
A questo proposito, Gabusi ricorda un episodio di quasi quindici anni fa. "Era il 2007 o il 2008. Vittorio Vallarino Gancia era un grande tifoso bianconero ed una domenica, ad un pranzo per la fiera del tartufo, le cose stavano andando per le lunghe. Non venivano portati i piatti nei tempi dovuti ed allora lui ad un certo punto alzò la voce e disse: 'Diamoci da fare, che alle 3 gioca la Juve e io devo andare".
Negli ultimi tempi, complice l'età, i problemi di salute dell'imprenditore e il Covid, i rapporti con Gabusi si erano rallentati molto: "Ma ricordo ancora la telefonata che mi fece quando venni eletto in Regione e diventai assessore. Ho visto di recente la moglie Rosalba, le sono sinceramente vicino in questo momento di dolore".