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Solidarietà | 07 novembre 2022, 07:30

“Mi aiuti o non mi aiuti?”: il pieghevole anti-violenza entra anche negli studi dei medici di famiglia

Prosegue la campagna informativa di SOS donna a supporto delle vittime di violenza

La consegna dei pieghevoli antiviolenza all'Ordine dei medici di Asti

La consegna dei pieghevoli all'Ordine dei medici

Dopo essere stati distribuiti in Municipi, biblioteche civiche, centri di aggregazione, scuole e servizi socio-assistenziali, i pieghevoli della campagna informativa “ Mi aiuti o non mi aiuti?” di SOS donna – stampati in migliaia di copie in italiano, inglese, arabo e albanese per aiutare le vittime di violenza - hanno recentemente raggiunto anche i medici di famiglia.

Pertanto, grazie alla collaborazione tra l'Associazione Agar, ideatrice del progetto SOS donna, e l'Ordine provinciale dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Asti, che conta circa 1.100 iscritti, i pazienti che attendono una visita o una prescrizione potranno trovarli nelle sale d’aspetto del proprio medico di medicina generale.

Silvana Nosenzo e Claudio Lucia, rispettivamente presidenti dell’Associazione Agar e dell’Ordine dei medici, concordano nell’affermare che una buona informazione può essere determinante per chi ha bisogno di aiuto (tra i motivi che, tre anni fa, hanno ispirato la nascita di SOS donna) e che anche la comunicazione è tempo di cura (messaggio caro all'Ordine dei medici). Alla consegna dei pieghevoli nella sede dei camici bianchi erano presenti anche le dottoresse Fiammetta Penna e Liliana Villa, rispettivamente segretario e consigliere del Direttivo astigiano.


LA CAMPAGNA INFORMATIVA

La campagna informativa "Mi aiuti o non mi aiuti?" è finalizzata a sensibilizzare la popolazione astigiana sulla necessità di aiutare le donne vittime di violenza con gesti concreti: il pieghevole, scaricabile dal sito sos-donna.it, spiega ai cittadini come verrà tutelata la loro privacy se sceglieranno di segnalare in prima persona l’episodio di maltrattamento a cui hanno assistito.

Numerosi fatti, registrati anche nell’Astigiano, indicano che alla violenza sulla donna “assistono” testimoni (vicini di casa, familiari, amici, ecc.) che vedono o sentono ciò che avviene nell’appartamento accanto, per la strada o in luoghi pubblici. Oppure che raccolgono le confidenze della ragazza/donna maltrattata.


L’IMPORTANZA DELLE TESTIMONIANZE

I pieghevoli parlano direttamente al cittadino: "Una donna chiede aiuto per strada, oppure la senti piangere nella casa accanto alla tua, oppure raccogli le sue confidenze, oppure... Sono tanti i casi in cui si può essere vittime di violenza, quasi sempre per colpa di un uomo che si conosce bene: marito, compagno, fidanzato, amico, collega di lavoro... Se sei testimone di un atto di persecuzione o di maltrattamento non esitare a segnalarlo alle forze dell'ordine: la tempestività può risultare provvidenziale per la vita della vittima. I vicini di casa, le amiche, i datori di lavoro, il medico di famiglia, le parrucchiere, le estetiste, il farmacista e tutti coloro che sono al corrente di situazioni di violenza domestica possono fare molto: basta telefonare al numero Unico europeo 112, in caso di urgenza, o presentarsi alle forze dell'ordine".


LA LEGGE TUTELA VITTIME E TESTIMONI

Al cittadino si ricorda che la legge tutela la vittima, ma anche il testimone: la tua segnalazione rimarrà riservata, il tuo nome non sarà reso noto. In particolare, di fronte ad un caso di maltrattamenti in famiglia è possibile procedere d’ufficio: pertanto la testimonianza alle forze dell'ordine rappresenterà solo uno spunto dal quale muovere per costruire elementi di prova che possano reggere al processo contro l'uomo che maltratta la donna”.


UNA CAMPAGNA REALIZZATA DA UN TEAM TUTTO FEMMINILE

Interamente femminile il team che ha lavorato alla campagna informativa, ideata dalla giornalista Laura Nosenzo, responsabile della comunicazione di SOS donna, e che ha coinvolto nelle traduzioni in inglese, albanese e arabo le mediatrici culturali Sabina Darova e Fatima Ait Kablit.

Il progetto di Agar è sostenuto dal Consiglio regionale del Piemonte (Consulta delle Elette e Consulta Femminile), Asl AT, Cisa Asti Sud, Cogesa, Anci Piemonte, Soroptimist Club di Asti, Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e Banca di Asti. Collabora una fitta rete di istituzioni, servizi e associazioni, tra cui Centro antiviolenza l'Orecchio di Venere, Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti, Questura e Carabinieri, Comune di Asti, Istituto statale Monti, Associazione Italiana Donne Medico.

Redazione

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