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Attualità | 04 novembre 2022, 18:21

Sandrino Romanelli: "Altro che camerieri, molti non vogliono lavorare e non si trovano neppure più portapiatti!"

"A chi mi critica per l'annuncio in cui chiedo a 'ligiere e perdabale' di non presentarsi - ha aggiunto sarcastico - auguro di cuore di aprirsi una partita IVA... poi ne riparleremo"

Nel collage fotografico Romanelli (ritratto al festival di Venezia) e l'annuncio di lavoro

Nel collage fotografico Romanelli (ritratto al festival di Venezia) e l'annuncio di lavoro

Il nostro articolo relativo l’annuncio di lavoro di un ristoratore che cerca cameriere/a ma invita ad astenersi “ligiere e perdabale” (CLICCA QUI per rivedere il post) ha suscitato una marea di commenti e condivisioni (CLICCA QUI per rivedere il post), quindi abbiamo deciso di parlarne direttamente con Sandrino Romanelli, notissimo trifulau e commerciante astigiano, autore del chiacchierato annuncio.


Romanelli, stavolta ha suscitato una marea di reazioni, sia positive che negative… Ma come le è venuta l’idea?

Lasciami premettere che erano anni che non mi divertivo tanto come dopo aver letto i commenti al vostro articolo! Comunque era solo una battuta sarcastica in dialetto, una frase ironica con cui volevo dare spicco alla lingua piemontese, dandole ancor più valore perché detta da uno che, anche se sono nato per caso ad Alessandria e questa regione mi ha “adottato”, piemontese non è (Romanelli è originario delle Marche, ndr.)

Si è stupito per la marea di reazioni?

No, affatto. Anche perché c’è una critica ogni 50 elogi, ma piuttosto sono stupito dal basso livello che abbiamo raggiunto. Intanto io sono in pensione e sto collaborando con i ragazzi che gestiscono il locale. Ho 58 anni e sono in pensione, ma non perché lavoravo in qualche ente fortunato, bensì perché per 44 anni ho lavorato senza sosta e conosco bene il mondo del lavoro. Tieni conto che metà della mai vita l’ho passata a togliere la merda (testuale, ndr.) da in mezzo ai vitelli, poi mi sono messo in proprio e ho intrapreso un’altra strada.

In sostanza, lei conosce bene il mondo del lavoro sia da imprenditore che da lavoratore…

Esattamente! Ed è per questo che ti dico che sicuramente ci saranno anche tanti lavoratori scorretti, ma, soprattutto in questi ultimi 20 anni, ho visto la serietà nel mondo del lavoro venire drasticamente meno. Teniamo conto che dietro tanti diritti ci sono altrettanti abusi: io ho visto delle cose allucinanti, che non ricordavo neppure più.

Quindi rigetta al mittente le critiche?

Ho letto critiche assurde, totalmente ingiuste, che mi accusano di non pagare abbastanza senza neppure conoscermi o sapere come lavoro. Poniamo pure che io sia un delinquente, ma visto che c’è tutto il mondo della ristorazione che cerca e non trova dobbiamo dedurne che siamo tutti delinquenti? Sfruttatori? Schiavisti? Sai, potrei scrivere un libro con tutte le scuse che ho sentito per non lavorare… anzi, non è detto che non lo faccia! Chi si inventava parenti malati, chi non veniva perché quel giorno lì doveva pagare l’affitto, chi non veniva a lavorare perché il fratello del cugino dello zio del suo vicino di casa doveva fare un battesimo… Per dirti, conosco un imprenditore di Cefalù che ha 3-4 strutture turistiche, ma una non l’ha aperta perché non trovava personale!

Immagino, comunque, avendo messo il cartello si siano presentate persone a fare i colloqui… com’è andata?

Guarda, noi adesso non abbiamo più bisogno, ma l’ho lasciato lì perché fa sorridere… In quanto a quelli che si sono presentati, ce n’era uno che pesava almeno 140 chili… Nulla di male se a lui sta bene così, ma non ce lo vedo proprio a correre tra i tavoli… Tanti arrivano qua e, ancora prima di spiegarmi quello che sanno fare, mi chiedono “Sì, ma quanto mi dai?” E un approccio totalmente sbagliato! Che poi io non ti sto parlando di camerieri, quelli di una volta che ti consigliavano tra i vari piatti del menu, ma di ‘portapiatti’ cui devi dire di volta in volta cosa portare a chi… Non si trovano neppure quelli!

Se ne deduce che è deluso dal livello dei candidati

E certo! Pensa che quando ero ragazzino e andavo ad aiutare un signore che faceva il fabbro, non gli ho mai chiesto un soldo, anzi ero io che lo ringraziavo per i suoi insegnamenti. Adesso ti si piazzano davanti e subito ti chiedono quanto gli dai… Mai uno che mi spieghi quanto dovrebbe dare lui a me che gli insegno? Siamo a dei livelli bassissimi… Ma io non ce l’ho con questi ragazzi, che mi fanno anche tenerezza, quanto con i loro genitori che non gli hanno insegnato assolutamente nulla. Pensa che ogni tanto si presenta qualcuno di 25-30 anni, accompagnato da mamma e papà.

In ultimo, le chiedo se vorrebbe rispondere a chi l’ha criticata

A me sembra che questi signori non abbiano le idee chiare, ma ciò nonostante gli voglio un gran bene e quindi gli auguro, per non farsi sfruttare e soccombere sotto questi padroni schiavisti, di aprirsi una bella partita IVA, che poi ne parliamo… Siamo sinceri: al giorno d’oggi, fare impresa in Italia è da incoscienti.

Gabriele Massaro

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