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Attualità | 27 ottobre 2022, 10:26

Il Carcere di Asti lavorerà sulla raccolta differenziata con il progetto "Comunicare la differenza"

L'Associazione Effatà avvierà anche un progetto teatrale propedeutico alla recitazione davanti alla telecamera per la realizzazione di alcuni filmati

MerfePhoto

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"Comunicare la differenza", un progetto che, oltre la raccolta differenziata all'interno del carcere di Asti, racconterà e sensibilizzerà, sulla situazione attuale.

Il progetto, dell'associazione Effatà, presieduta dall'avvocato Maria Bagnadentro, che svolge diverse attività all'interno del carcere di Asti, avrà il patrocinio del Comune di Asti e sarà presentato alla Compagnia di San Paolo nell'ambito del bando sulla "Cittadinanza attiva".

"A fronte di una capacità di 205 posti, spiega Effatà, la Casa di Reclusione ospita oggi circa 300 detenuti suddivisi in 8 sezioni di cui 6 di alta sicurezza per coloro che scontano pene definitive per associazione ex art. 416 bis, per violazione dell’art. 74 del DPR 309/90 e diversi ergastoli ostativi, e 2 per detenuti in semilibertà o in custodia temporanea".

La direzione del carcere dato l’elevato numero di persone presenti, desidera avere un'efficiente sistema di differenziazione rifiuti, rimodulando la raccolta della “frazione umida” sia di quella proveniente dalle due cucine (detenuti e personale) sia di quella proveniente dai pasti consumati in cella, prevedendo anche la differenziazione di tutti i materiali che dovranno essere raggruppati per tipologia di scarto.

Il progetto si propone di introdurre abitudini più sostenibili e di dare occasioni di formazione e l'Associazione per rendere più visibile il progetto, ha deciso di avviare in parallelo, un laboratorio teatrale propedeutico alla recitazione davanti alla telecamera per la realizzazione di alcuni filmati per la diffusione dei temi trattati.

Su proposta dell'assessore alla Sicurezza, Luigi Giacomini, il Comune di Asti ha ritenuto di supportare l’iniziativa, che non avrà oneri economici per l'ente,  "sia per il suo rilevante valore culturale - si legge sulla delibera - sia perché rientra nell’ambito delle attività istituzionali di competenza del Comune in materia di sensibilizzazione ambientale rappresentando quindi una forma alternativa di erogazione di un servizio pubblico nel rispetto dei criteri di efficacia, efficienza, economicità".

Betty Martinelli

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