Eventi - 23 ottobre 2022, 09:27

Premio Tenco per il cantautore astigiano Giorgio Conte: "Ha dimostrato come sia possibile cantare la provincia senza risultare provinciali"

Con lui premiati Alice, Claudio Baglioni, Gualtiero Bertelli, Angelo Branduardi, Fabio Concato e Michael McDermott

Foto SanremoNews (Tonino Bonomo)

Sornione, sempre ironico, osservatore attento di ciò che lo circonda, il nostro Giorgio Conte è uno dei vincitori della 45esima edizione del Premio Tenco che si è svolto a Sanremo dal 20 al 22 ottobre e che ha visto altissimi momenti musicali sull'ambitissimo palco.

Con lui premiati  Alice, Claudio Baglioni, Gualtiero Bertelli, Angelo Branduardi, Fabio Concato e Michael McDermott

Se Alice (con Morgan)  ha rievocato il genio di Franco Battiato, amico comune, maestro di vita e musica, sicuramente con Giorgio Conte si è dato vita a quella che è la vera essenza del Tenco.

"Da Fellini a Pupi Avati, tanti registi italiani hanno dimostrato come sia possibile cantare la nostra provincia senza risultare provinciali, ma con uno sguardo internazionale. Felinamente sornione, Giorgio Conte si è dapprima imposto come autore di canzoni che, pur essendo destinate ad altri interpreti, erano caratterizzate da un microcosmo narrativo del tutto originale. Con l’aggiunta della propria voce ha conferito a questo repertorio un’inconfondibile dimensione poetica, raggiungendo un pubblico europeo particolarmente sensibile a tanti valori ambientali non eclatanti", si legge sulla pagina del Premio.

Ieri sera gran finale con Fabio Concato e Claudio Baglioni che ha ricevuto la Targa Tenco per la raffinata scrittura musicale: "Ha cantato le storie minime che sono di tutti e i grandi temi dell’uomo, quando con la sua Trilogia dei colori ha cercato risposte a domande universali. Suo il disco italiano più venduto di sempre (La vita è adesso), sua la canzone del secolo (Questo piccolo grande amore), e una ricerca continua nei live, fino all’evento totale al Teatro dell’Opera di Roma. Suo il ponte umano costruito con O’Scia, a Lampedusa, lì dove serve essere presenti, dove la musica si fa canto, fiato, afflato, reale mano tesa verso l’altro".

Giorgio Conte

In gioventù unisce gli studi in diritto alla passione per il jazz, la musica popolare e la canzone francese, trasmessagli dai genitori. Una passione condivisa con il fratello Paolo, che li porta ad un sodalizio artistico che passa attraverso i primi gruppi musicali, fino ai contatti con il clan di Celentano e la stesura, a quattro mani, di brani celebri tra i quali “Una giornata al mare” portata al successo dall’Equipe84 (e ripresa da vari interpreti).

Quando le loro strade si separano, Giorgio continua la sua attività di compositore ed autore per interpreti del panorama italiano, tra cui Mina, Ornella Vanoni (“La discesa e poi il mare” e “Cose che si dicono”), Fausto Leali (“Deborah”, ripresa anche da Mina), Rosanna Fratello (“Non sono Maddalena”), Loretta Goggi (“Fuori ci sono i lupi”), Francesco Baccini (“La giostra di Bastian”), di cui è anche produttore artistico del suo album d’esordio, ed internazionale (tra cui Mireille Mathieu e Wilson Pickett).

Contemporaneamente al lavoro nello studio legale, si dedica al teatro (tournée con Bruno Gambarotta) e collabora a diversi programmi radiofonici (tra cui “Quelli che la radio…” su RadioDue Rai con Enrico Bertolino e Giorgio Comaschi).

Il primo album è “Zona Cesarini” (1982). Seguiranno “L’erba di San Pietro” (1987) e “Giorgio Conte” (1993). Nello stesso anno la svolta. Dopo la partecipazione al Premio Tenco, decide di abbandonare la toga di avvocato per dedicarsi solo alla musica, iniziando dall’estero. In Austria, Svizzera, Germania, Francia, Belgio, Olanda, Spagna e Canada, ottiene un riscontro notevole(di pubblico e critica) per cui decide di pubblicare l’album “La vita fosse”(1997) soltanto in quei paesi. Seguirà “Concerto” (Polygram Records), registrato dal vivo in un castello medioevale a Yverdon-les-Bains, e finalmente, nel 1999, pubblica anche in Italia l’album “Eccomi qua”. Nel 2000 arriva “L’ambasciatore dei sogni”, nel 2003 “Il Contestorie” (che contiene anche un libro di suoi racconti).

2006 – Il suo brano “Gnè gnè” – album “Contestorie” e raccolta “Italian Café” di Putumayo (con circa 900mla ascolti su Spotify) – è utilizzato dal celeberrimo coreografo e ballerino Michail Barysnikov per un balletto a New York http://youtu.be/ti6d2qh1C38.

2010 – Entra nella raccolta ‘Luigi Tenco, inediti’ con una personalissima interpretazione del brano di Tenco “La mia valle”.

2011 – Pubblica l’album “C.Q.F.P.” (Come Quando Fuori Piove) – Ala Bianca/Warner. E’ ospite di varie trasmissioni: “Radio2 Social Club” (condotta da L. Barbarossa), “Dr Djembè”, Rai3 (con Stefano Bollani), “Start”, Rai1, “Isoradio”, “La guardiana del faro” su Radio24 (con Barbara Alberti) e “Moby Dick” su RSI rete2, Svizzera. E’ l’ospite musicale della Giornata Nazionale della Catalogna, a Barcellona (in diretta sulla TV spagnola).

2012 e 2013 – È nuovamente ospite ad “Effetto Notte” su Radio2Rai e “Compagni di viaggio” su Radio24 ed in tv in vari programmi, tra cui ’Wikitaly’, RAI2 (con Enrico Bertolino e Miriam Leone); è tra i protagonisti del prestigioso Festival Barnasants di Barcellona.

2014 – Pubblica l’album “Cascina Piovanotto” (AlaBianca/Warner), 12 brani che sono un condensato di suoi pensieri, sensazioni, emozioni e vita vissuta.

2015 e 2016 – A tutto live, in Italia, Svizzera, Austria e Germania.

2017 – Sconfinando è il suo tredicesimo album, registrato con l’Orchestra Sinfonica “Duchessa di Parma” per la produzione artistica del M° Alessandro Nidi e quella esecutiva di Toni Verona per Ala Bianca (distribuzione Warner). Album che contiene suoi brani editi rivisitati in chiave sinfonica ed alcuni inediti, con la copertina del M° Ugo Nespolo (www.nespolo.com). Collegato ad un Tour omonimo che esordisce all’Auditorium Parco della Musica di Roma per continuare in diversi teatri, tra cui Milano, Parma, Locarno, Albenga (Sv) per “Ottobre De Andrè”, Asti e piazze, tra cui Modena, Pavia, Castel Rocchero (At) per “Castel Rocchero in lume”, il Festival delle Serre a Cerisano (Cs), sconfinando anche in Germania, Austria, Slovenia, Svizzera, Belgio, Lussemburgo e Francia (anche a Parigi, al Café de la danse).

2018 – Il suo brano “Questo vivere” (uno degli inediti dell’album “Sconfinando”) fa parte della colonna sonora del film “Vengo anch’io” del duo comico Nuzo e Di Biase (distribuzione Warner); Fun Radio (network slovacco) trasforma il brano “Gnè gnè” – versione “Contestorie” – in un video con la partecipazione dei suoi ascoltatori: https://youtu.be/OExcZf8WtF0.

2019 e 2020 – Continua l’attività live in Italia, Francia, Svizzera, Belgio, Lussemburgo, Germania, Austria, Slovenia e Spagna, in attesa di riprenderla nel 2021, con un nuovo spettacolo che percorrerà la sua lunga carriera artistica.

2021 – Il 18 Marzo il Ministro della Cultura Dario Franceschini annuncia su Twitter che il suo brano “Stringimi forte”, nella versione con l’Orchestra Sinfonica Duchessa di Parma dell’album “Sconfinando” (Ottobre 2017), verrà utilizzato, con le immagini del video https://www.youtube.com/watch?v=06S9FkP0cw8, per lo spot ministeriale che annuncerà la riapertura ufficiale delle attività nello spettacolo e dei teatri in Italia.

Ai suoi album si aggiunge la sua personalissima interpretazione del brano “La mia valle” nell’album doppio “Luigi Tenco, inediti”, pubblicato da Ala Bianca nel 2010, e duetti di suoi brani con la Vanoni, Elio (Storie Tese), Loretta Goggi e Rossana Casale, oltre alla compilation “Italian cafe” che è stata distribuita in tutto il mondo.

Le parole sono, per lui, non solo “ferri del mestiere” di chansonnier ma anche, se non soprattutto, “strumenti” di quell’ispirata giocosità e sagace leggerezza che lo ha fatto definire dalla stampa “umorista che sa commuovere ed intellettuale che strizza l’occhio alle persone comuni”. Facendone un artista capace di coinvolgere pienamente, da grande affabulatore ed interprete qual è, il pubblico dei suoi spettacoli.

La stampa lo ha definito “umorista che sa commuovere ed intellettuale che strizza l’occhio alle persone comuni”.

Il suo motto è “…e continuo la mia vita al gusto di tutto…”.

Artista eclettico, Giorgio ha, parallelamente all’attività di autore e chansonnier, altre vocazioni. Ovvero, pittore che nel 2012 ha “vestito” coi suoi disegni, insieme ad altri artisti, tra i quali anche Giorgio Faletti, una delle dodici mega bottiglie (di due metri e mezzo) che hanno costituito la mostra “Bottiglie d’autore”; attore, protagonista del docufilm “Più in alto delle nuvole” di Fredo Valla (storia della prima trasvolata delle Alpi di Géo Chávez, a cui Giorgio ha dedicato la canzone “Géo”, album C.Q.F.P.) scritta con il giornalista di “La Stampa” Carlo Grande, colonna sonora del docufilm che ha partecipato al Bansko Film Fest di Bucarest, al Trieste Film Festival e proiettato al Cinema Massimo di Torino (sede del Museo del Cinema); scrittore con quattro pubblicazioni: “Il Contestorie”, abbinato al CD omonimo (2003, Storie di Note), “Sfogliar verze”, con cui otterrà il Premio Letterario “L’intruso” in Costa Smeralda, (2007, Excelsior1881) e “Un trattore arancio” (2011, Cairo Editore), “Lepre al civet” (2018, Slow Food Editore).