/ Economia e lavoro

Economia e lavoro | 12 ottobre 2022, 10:33

Bollette quintuplicate, aumento delle materie prime anche per i ristoranti. Come cambierà questo mondo con la crisi?

Termostati intelligenti, promozioni e riduzioni orari. I ristoratori astigiani studiano le ricette anti crisi senza diminuire la qualità. TESTIMONIANZE

Bollette quintuplicate, aumento delle materie prime anche per i ristoranti. Come cambierà questo mondo con la crisi?

Come cambierà il nostro modo di usufruire di pizzerie e ristoranti?

Con l'impatto pesantissimo del Covid, prima e della crisi energetica che sta fiaccando Comuni, cittadini, imprese si impongono delle riflessioni anche per questo settore.

Dopo le lunghe chiusure per la pandemia, in tanti hanno tirato giù le serrande o licenziato dipendenti, tante famiglie hanno rinunciato al fine settimana al ristorante o in pizzeria, ma il piacere della convivialità, fortunatamente è ancora forte e forte è anche la voglia di non arrendersi dei professionisti del settore che oggi fanno i conti con bollette anche quintuplicate.

Stessa qualità senza aumentare i prezzi, si può?

Come si può garantire la stessa qualità senza aumentare i prezzi o sacrificare qualche elemento all'interno del personale?

Si possono pensare a proposte "salvacrisi" cucinando magari piatti più semplici che non debbano stare ore e ore sul fuoco?

La tradizione culinaria astigiana è ricca di ricette che hanno bisogno di lunghe cotture. È il caso di snaturare la tradizione culinaria per una crisi indipendente da nostre colpe?

I ristoratori che abbiamo intervistato sono d'accordo sicuramente almeno su un punto: le bollette aumentate sono anche delle famiglie e non è giusto penalizzarle se decidono di andare al ristorante.

TESTIMONIANZE

Qualche giorno fa Stefano Testolina del Cafè Conte Amico di Castell'Alfero, ci aveva spiegato di essere costretto a diminuire i giorni di chiusura (LEGGI QUI)

Ci racconta lo chef Enrico Trova (titolare di Crust e Osteria del Diavolo di Asti), "Siamo tra due fuochi, c'è ancora il Covid che gira e tanti preferiscono non andare fuori o disdicono spesso e poi luce e gas che mi sono aumentati del 300% e le preoccupazioni sono alte. Alcuni fornitori, oltre al costo dei prodotti aumentati ci aggiungono le voci pagamento extra per metano e trasporto che ogni mese impattano. Abbiamo ritoccato leggerissimamente nei dettagli, spesso tenendo la luce spenta dove non necessaria. Non bisogna snaturare il locale, ma cerchiamo di trovare la qualità nei prodotti che si usano tutti i giorni. Le persone hanno ridotto la loro presenza al ristorante, quando vengono devono trovare la stessa qualità senza trovare i prezzi ritoccati. Si spera che nell'arco di qualche mese la crisi possa rientrare. Senza dimenticare che il Covid continua a impattare".

Roberto Ferretto del ristorante Il Cascinale nuovo (Isola d'Asti): "Abbiamo ridotto un po' le aperture,  siamo aperti da giovedì alla domenica. Se per caso ci fossero delle tavolate che ci telefonano, possiamo aprire in altri giorni. Ma non si può tenere tutto accesso magari solo per due tavolini. Anche i clienti dovrebbero avere una certa sensibilità nel non fermarsi ore e ore dopo la cena. Abbiamo aumentato un po' i nostri prezzi. Ci è aumentato tutto, anche il caffè. È una catena senza fine e il timore è che la gente non esca più. Una volta facevamo serate a tema, ma non possiamo più permettercele. Qui si deve dare un certo servizio e se lo togli devi abbassare la qualità. Non sono cose banali. Abbiamo le mani legate. Ogni tanto vedo dei menu a prezzi bassi, impossibile che ci sia anche qualità. E poi, perché si deve andare solo il sabato sera a cena? Anzi se vengono in settimana possiamo, con mio fratello, pensare delle promozioni. Non sono mai stato troppo d'accordo con i prezzi omologati tipo il Bagna Cauda Day o il Piatto d'autore. Non ci si può stare dentro a me sembra una presa in giro per la ristorazione. Il prezzo deve essere libero e la gente deve poter scegliere. Si devono fare riflessioni".

Fabio Fassio è titolare, con la moglie, di ben tre ristoranti Signora in Rosso e Abissi a Nizza Monferrato e Osteria dei meravigliati a Canelli, ha trenta dipendenti e non ha ritoccato i prezzi: "Le bollette sono aumentate per tutti, non abbiamo cambiato i fornitori per non abbassare la qualità. Abbiamo locali in cui possiamo dividere in salette e ci regoliamo chiudendo i riscaldamenti nelle sale non utilizzate. Mi sono anche dotato di un termoconvettore elettrico da 15mila watt per scaldare e mantenere il calore per le ore necessarie. Vorrei procurarmi anche i termostati intelligenti in wi fi per ottimizzare al meglio. Non si può mangiare al freddo. La mazzata sui consumi del gas ce la siamo già presa, il turismo in questi mesi scenderà e anche i consumi (oltre che i guadagni). Per esempio in questi mesi non faremo più sui 'plin' il fondo bruno che necessita di ore di cottura, ma cucineremo in modo più semplice. Da gennaio ridurremo di un giorno o due l'apertura, ma non si può tenere aperto solo nel weekend. Non mi piacciono tanto i 'Prendi tre paghi due', per non dare l'idea di abbassare la qualità, ma vorrei fare delle serate a tema con degustazioni, soprattutto nel ristorante di pesce. Speriamo di passare l'inverno. Sarà necessario fare un po' di cassa integrazione".

Betty Martinelli

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A LUGLIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare" su Spreaker.

Telegram Segui il nostro giornale anche su Telegram! Ricevi tutti gli aggiornamenti in tempo reale iscrivendoti gratuitamente. UNISCITI

Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore|Premium