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Cultura e tempo libero | 03 ottobre 2022, 15:15

Banca di Asti e Palazzo Mazzetti, una visita tra arte e storia

Sabato scorso l’evento “Invito a palazzo” ha permesso di ammirarne il patrimonio architettonico e storico-artistico

Sala del Consiglio di Amministrazione, Banca di Asti (Merfephoto)

Sala del Consiglio di Amministrazione, Banca di Asti (Merfephoto)

In occasione della manifestazione “Invito a Palazzo”, sabato scorso Banca di Asti e Palazzo Mazzetti hanno aperto le porte per consentire la visita dei loro palazzi e delle collezioni permanenti contenute.

Un’iniziativa importante che ha dato l’opportunità agli astigiani e non di ammirare da vicino un patrimonio architettonico e storico-artistico di grande valore.

Visita alla sede di Banca di Asti

Guide per un giorno, i dipendenti della Banca di Asti hanno accompagnato i visitatori all’interno del Palazzo di Piazza Libertà che dal 1986 ospita la sede della Cassa di Risparmio di Asti.

Ambienti raffinati, impreziositi da numerose opere d’arte: per citarne alcune, una pala di Guala, alcuni dipinti attribuiti alla scuola del Caccia, due opere di Gandolfino da Roreto, tre quadri di Guido di Montezemolo esposti nella Sala Consiglio, lavori di Mino Rosso, Spazzapan, Guaricci, oltre a molti lavori di artisti astigiani e piemontesi, fra cui Pinot Gallizio e alcuni arazzi dell'Arazzeria Scassa.

Particolarmente rappresentativa la sezione dedicata allo scenografo astigiano Eugenio Guglielminetti. Fra le altre, notevoli alcune opere di Casorati, Tabusso, Menzio e inoltre nove opere dell’artista astigiana Federica Oddone (in arte Feofeo).

Affascinante la Sala del Consiglio di Amministrazione, un tempo sala da pranzo dell’Hotel Salera, che fino al 1965 ebbe sede nel palazzo.

Visita a Palazzo Mazzetti

La visita a Palazzo Mazzetti, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, ha portato alla scoperta di una delle più belle dimore signorili del Settecento astigiano.

Iniziato dopo il 1575 e ingrandito su progetto dell’arch. Benedetto Alfieri negli anni 1751-1752, ospitò grandi personalità tra cui Napoleone I (1805). Acquistato nel 2000 dalla Fondazione CRAsti, con l'obiettivo di creare un polo di attrazione culturale, il palazzo è stato restituito alla città a fine 2011 completamente recuperato.

Percorrendolo dal piano sotterraneo fino all'ultimo, ove si trovano dipinti e sculture otto-novecentesche, si possono cogliere elementi significativi di svariate vicende storiche e costruttive e comprendere il formarsi delle collezioni dagli ultimi anni dell'Ottocento fino ad oggi.

Tante le opere da ammirare: la raccolta orientale di manufatti cinesi e giapponesi, la collezione Gerbo di tessuti antichi, le microsculture del Bonzanigo, opere di Michelangelo Pittatore, la collezione di pittura dei paesaggi, le statue di Giribaldi e la sezione sull’arte contemporanea.

Redazione

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