Attualità - 11 agosto 2022, 10:10

Il castello di Frinco riapre le sue porte durante la festa patronale. Recentemente utilizzato per un matrimonio, è proprietà comunale dal 2019

Sabato 20 e domenica 21 agosto, si potrà visitare gratuitamente e vedere lo stato dei lavori dopo i crolli del 2014-2015. Il sindaco Ferrero: "Il castello va utilizzato ogni volta che è possibile"

Il bellissimo castello di Frinco sarà aperto, per visite gratuite, nell'ambito della prossima festa patronale da giovedì 18 a lunedì 22 agosto.

Nel weekend, la costruzione, oggetto di crolli nel 2014, torna fruibile al pubblico dalle 18 alle 21 e ci sarà anche una navetta gratuita.

Un castello dalla recente storia travagliata, che, di proprietà comunale dal 2019, non ha ancora concluso i lavori di ristrutturazione dopo i due crolli: il primo nel 2014, l'altro nel 2015 che costrinse a evacuare alcune famiglie, per i quali sono stati depositati numerosi esposti presso le Procure della Repubblica di Asti e Torino. 

Il primo crollo lambì la casa di una pensionata, il secondo costrinse diverse famiglie a spostarsi

Il 5 febbraio 2014 un primo crollo lambì la casa di una pensionata, costringendola a trasferirsi. Venne chiusa anche la chiesa. Il 23 novembre 2015, un nuovo boato spaventa i residenti che vedono una colonna di fumo salire dal basamento dell'edificio.

Il muro appositamente realizzato con l’obiettivo di sostenere la strada di accesso e la porzione del castello ancora pericolante dopo il crollo di febbraio, aveva ceduto! Nel 2020, con il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, sono iniziati i lavori di ristrutturazione.

Un progetto con 40 futuri architetti

Dopo anni di chiusura e di gravi difficoltà, il castello, nell'ottobre 2021 aveva ospitato 40 futuri architetti piemontesi, ovvero gli studenti del corso di laurea del Politecnico di Torino con i docenti dell’Atelier Restauro e Strutture, che hanno messo in campo le loro competenze per presentare proposte e progetti futuri, 

In quella occasione era stato dato il via alla progettazione per il recupero del castello, con il contributo dell’amministrazione comunale della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti e del Politecnico di Torino.

Non ancora conclusi i lavori

I lavori non sono ancora conclusi e non c'è una stima precisa sul termine. Spiega il sindaco di Frinco Luigi Ferrero: "La prima parte di messa in sicurezza è terminata con due strutture in calcestruzzo che sostengono la rocca. Abbiamo terminato il recupero della scala che porta al parco, unico ingresso utilizzabile al momento. C'è una progettazione in corso per il recupero della facciata che sarà sottoposto all'esame della Soprintendenza".

Anche il parco è stato rivisto e il 23 luglio si è tenuto un matrimonio con rito civile. "Il castello va utilizzato ogni volta che è possibile", conclude il sindaco.

La storia del castello

Il castello di Frinco, luogo del cuore FAI, risale al XIII secolo, sovrasta con la sua imponenza il paese. Edificio imponente, ha il lato rivolto a sud-est che avanza con due grandi alti archi a sesto acuto sulla piazzetta della chiesa parrocchiale. Su questo prospetto, articolato in modo complesso da diversi corpi ed altezze, c'è la rampa d'accesso al castello. Dalla piazzetta, superata la prima barriera attraverso un portale sormontato da una torretta, si giunge in salita ai piedi della grande torre circolare, la quale con il collegato corpo dell'edificio a tre piani costituisce la parte più antica del castello. La torre, posta all'angolo ovest del maniero, presenta il coronamento seghettato e a denti di lupo; si può notare la sua merlatura ghibellina sormontata dal tetto; il suo interno ha il soffitto a cupola. Dal cortile inferiore si accede ai locali adibiti un tempo a magazzini sotterranei ed a cucine. Nel medioevo fu feudo imperiale, i signori ricevevano l'investitura direttamente dall'Imperatore del Sacro Romano Impero. Tra le famiglie nobiliari che lo abitarono figurano quelle dei Pelletta (1277), dei Turco (1342), dei Mazzetti (1442, prima con il titolo di conti e dal 1733 di marchesi, i quali ottennero ed esercitarono per molto tempo il diritto di Zecca) e degli Incisa di Camerana (1829). Per la sua posizione, sulla linea di confine tra il territorio di Asti e di Casale Monferrato, Frinco fu interessato dalle alterne vicende degli scontri tra Guelfi e Ghibellini e dalle lotte per la successione del Marchesato del Monferrato. Nel XVII secolo il castello fu più volte assediato e il paese saccheggiato dalle truppe francesi che attraversarono questi luoghi alla volta di Torino. Tra il 1915 e il 1918 il castello fu requisito e divenne uno dei più grandi centri di reclusione di prigionieri austro-ungarici. Nel 2016 alla presenza di una delegazione ella Croce Nera austriaca, l'associazione che cura le onoranze e la gestione dei cimiteri di guerra delle vittime austro-ungariche è stata posta una lapide in loro ricordo. Nel 2011 una frana ha messo a rischio la sicurezza del castello e delle case sottostanti. Nel 2014 una porzione del castello è precipitata sulle abitazioni sottostanti, rendendo inagibile la strada che dalla piazza principale conduce alla chiesa.