Al Direttore - 21 aprile 2022, 07:36

"Asti è un territorio colmo di eccellenze scarsamente valorizzate. Le imprese hanno dimostrato resilienza e flessibilità"

Dopo i dati resi noti a marzo dalla Camera di Commercio Alessandria Asti, uno dei candidati al consiglio comunale si chiede cosa sia stato fatto per attrarre investitori

Dopo alcuni dati resi noti il 22 marzo dalla Camera di Commercio Alessandria Asti, uno dei candidati al consiglio comunale per Ambiente Asti, Andrea Rampone, mette sul piatto alcune riflessioni che riportiamo.

Nonostante le numerose difficoltà causate dalla pandemia, le imprese astigiane hanno dimostrato non solo resilienza, ma soprattutto flessibilità e capacità di innovazione, chiudendo il 2021 con risultati che, chiaramente, permettono di comprendere la misura in cui le nostre aziende costituiscano realtà elitarie e competitive sul piano internazionale. Se si osservano i dati raccolti dalla Camera di Commercio di Asti-Alessandria, "Nel 2021 le imprese astigiane hanno esportato merci per 3.455 milioni di euro, a fronte di importazioni per quasi 1.480 milioni di euro. Il saldo della bilancia commerciale risulta pertanto positivo per 1.975 milioni di euro, oltre il 21% in più rispetto all’anno precedente".

Scendendo più nel particolare, principalmente tre settori hanno cavalcato l’onda della ripresa, ovvero componentistica per automotive (950 mln €), ecomeccanica (850 mln €), vini e distillati (466 mln€), garantendo ad Asti e Provincia una visibilità su scala mondiale e nazionale; “La provincia di Asti, pur rappresentando soltanto il 7% dell’export regionale, nel 2021 ha evidenziato un’ottima performance, con un incremento delle vendite all’estero del 27% rispetto al 2020, al di sopra della media regionale (20,6%) e nazionale (18,2%) e di oltre il 13% rispetto al 2019".  

Innegabilmente, ci si ritrova davanti a dati estremamente positivi e confortanti. Risulta dunque implicito domandarsi cosa sia stato fatto in questi anni per attrarre questi attori ad investire maggiormente sul territorio e, soprattutto, sulle sue nuove generazioni di giovani.

Abbiamo la grande opportunità di ospitare prestigiose aziende, eppure il grado di interazione tra settore pubblico e privato, in termini di comunicazione eventi, organizzazione di progetti condivisi, partecipazione a progetti europei, career days per i neodiplomati o laureati, showrooms, etc., è sempre parso minimo o nullo, denotando un approccio poco lungimirante e non inclusivo da parte dell’amministrazione centrale nei confronti di queste realtà.

Nel cercare di apportare concreti miglioramenti alla città di Asti, ci si aspetta quindi che il Comune assuma in futuro un ruolo più concreto, impattante, ed in grado di coinvolgere e connettere in maniera più efficace queste eccellenze con i cittadini, le scuole (specialmente università, scuole superiori/istituti tecnici) e lo sviluppo del complesso urbano stesso.

Specialmente in questi tempi di incertezza, c’è un assoluto bisogno che le istituzioni centrali riacquisiscano una funzione di guida e coordinamento volta a meglio gestire ed intrecciare quel vasto complesso di attività locali che, sebbene costituisca spesso motivo di vanto, viene altrettanto spesso trascurato, danneggiando indirettamente la comunità astigiana.

Portando degli esempi pratici, dovrebbe essere considerevolmente migliorata l’interazione tra sviluppo tecnologico, esaltazione della qualità, tradizione ed attività commerciali (es: E-commerce locale funzionante, E-sports, App mobile Città di Asti, esperienze virtuali nel centro storico, etc.).

Questo incentiverebbe non solo la creazione di nuovi posti di lavoro, sia per italiani che per stranieri, ma supporterebbe decisamente le attività imprenditoriali dei nostri commercianti, fornendo loro uno strumento con cui difendersi dai grandi competitors come i centri commerciali o supermercati. Inoltre, se venisse implementata un’efficace programmazione di eventi capace di coinvolgere differenti business, centro storico e le diverse strutture non utilizzate, sarebbe possibile attuare concretamente un percorso di rinascita per la nostra amata città.

Andrea Rampone

Al direttore


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