Venerdi scorso, all'incontro organizzato da Ambiente Asti e moderato da Beppe Rovera, hanno partecipato Roberto Cavallo, esperto in comuninicazione ambientale e raccolte differenziate, e Sergio Capelli referente di Legambiente per Piemonte e Valle d'Aosta.
L' attuale momento storico ci chiede di abbandonare l'economia lineare dell'usa e getta, per adottare stili di vita diversi e diventare operatori di economia circolare, unica strada per continuare a produrre senza sciupare altra materia prima.
L'economia circolare è l'economia delle R, ovvero comportamenti che allungano la vita dei beni di consumo e diminuiscono la produzione di rifiuti: Riutilizzare, Riparare, Raccogliere, Riciclare, ma anche Condividere e prestare.
Sergio Capelli ha spiegato come il Riciclo sia compito dell'industria che deve sviluppare nuove tecnologie e cambiare il sistema produttivo per non buttare tutto al primo inconveniente. Basti pensare che i vecchi telefoni si smontavano e si riparavano. Adesso, se si guasta la batteria, si buttano.
L'analisi di Anna Bosia - Ambiente Asti
Tuttavia almeno 4 delle 5 azioni descritte, si possono mettere in pratica nella nostra quotidianità. Questo dimostra che l'economia circolare è prima di tutto un fattore culturale. Occorre cominciare dalle scuole, insegnare a raccogliere e differenziare bene i rifiuti, sensibilizzare e difendere l'ambiente.
Purtroppo la scelta della Giunta Rasero non cammina in questa direzione: presa la decisione di abbandonare il porta/porta, Asti avrà una "Raccolta Verticale", ovvero a cassonetto stradale ad apertura con tessera magnetica rilasciata ai cittadini iscritti a ruolo TARI.
Le aperture saranno contate per quantificare i rifiuti prodotti e pagare conseguentemente la tassa. Ci sono buoni motivi di ritenere che aumenteranno gli abbandoni di rifiuti, peggiorerà il decoro urbano, come pure la qualità della raccolta differenziata mettendo a rischio i contributi CONAI.
Con l'intervento di Mario Malandrone, impegnato in questi giorni in Consiglio Comunale sui temi di ASP e dei servizi pubblici, abbiamo capito come la minoranza stia dando battaglia su queste scelte che saranno causa di un danno ambientale, economico e non aiuteranno a costruire la nuova economia circolare.
Invece l'Amministrazione Comunale, su questi temi, ha veramente tanto da fare. Roberto Cavallo ci ha raccontato la sua interessante esperienza con sindaci che, oltre a raccogliere con il sistema porta/porta, hanno scelto di incentivare il commercio a km 0, con distribuzione di prodotti alla spina per limitare l'uso di imballaggi.
Tendere a "rifiuti zero" oggi è possibile: il sindaco deve esserne il promotore.