Attualità - 11 aprile 2022, 13:56

Libera, CGIL e Acli: "Per contenere la ludopatia ci serve anche la tua firma"

"E' una piaga terribile - hanno affermato i promotori della raccolta firme - che coinvolge l'intera famiglia, non solo il giocatore patologico"

Nell'immagine (ph. Merfephoto - Efrem Zanchettin), da sinistra a destra: Luca Quagliotti (CGIL), Luigi Gilardetti (Libera), Daniela Grassi (Acli) e Elena Berta (Legambiente)

Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa indetta dai promotori (ovvero Libera, CGIL, Acli e Legambiente) è stato tratto un primo bilancio dell’attività di raccolta firme in favore di una nuova legge regionale di iniziativa popolare sul gioco d’azzardo che vada a correggere le storture che i promotori riscontrano in quella introdotta nel luglio scorso (“Mentre in Piemonte le priorità erano ben altre – hanno affermato – la giunta ha trovato il tempo per questa legge oscena: chiediamoci perché), in sostituzione di una norma del 2016 voluta dalla precedente giunta regionale.

 

LIBERA: LA LEGGE ATTUALE HA SMANTELLATO I LIMITI IMPOSTI DALLA PRECEDENTE

“Grazie alla legge del 2016 – ha affermato Luigi Gilardetti, uno dei due corresponsabili di Libera Asti – si era registrata una riduzione del flusso di gioco d’azzardo di 572 milioni di euro. La nuova legge, ha invece riaperto le porte alle slot nei luoghi in cui erano state rimosse perché non vi era la distanza minima richiesta da luoghi sensibili quali scuole, ospedali, centri anziani e bancomat”.

“Nella sola Torino – ha proseguito – da luglio al mese scorso sono state censite 232 slot in più. Oltre a reintrodurre qui luoghi sensibili, ulteriormente ampliati, la proposta mira a istituire un osservatorio che attui un protocollo finalizzato a mettere in pratica politiche di prevenzione e una diminuzione del tempo massimo di accensione di ciascuna slot, portato dalle 10 ore della legge precedente alle 16 di quella in vigore”

 

CGIL: NESSUNA CORRELAZIONE TRA MENO SLOT E PERDITE DI POSTI DI LAVORO

Sfatiamo anche che vi sia una correlazione tra il contrasto della diffusione delle macchinette e la perdita di posti di lavoro nel settore – ha aggiunto Luca Quagliotti, segretario generale CGIL Asti – Dall'introduzione della legge del 2016 al luglio scorso, ne risultano persi tre in tutta la regione. Spesso queste slot erano messe in arrotondamento ad altre attività degli esercizi commerciali, senza contare quelle truccate che foraggiavano organizzazioni criminali”.

“Quella considerazione errata – ha proseguito il segretario della Camera del Lavoro di Asti è correlata al numero eccessivo di sale bingo, che però nulla hanno a che fare con la nostra proposta di legge”. “Vogliamo evitare che le persone, soprattutto appartenenti alle fasce più deboli, che sono quelle più a rischio, trovando macchinette ovunque abbiano la possibilità di dissanguarsi economicamente”.

“Questa giunta – ha ancora affermato Quagliotti – ha fatto una precisa scelta di campo, che è di tutelare alcune lobby. Lo sta facendo, del resto, anche con la riforma sanitaria, che darà molto più spazio al privato e quindi immaginiamo che anche parte del complesso percorso di recupero di chi è affetto da ludopatia verrà affidato a psicologi convenzionati”.

 

ACLI: LA LUDOPATIA E' UNA DIPENDENZA TREMENDAMENTE DIFFICILE DA DEBELLARE

“Ci occupiamo di questo problema da molti anni – ha aggiunto Daniela Grassi, delle Acli – Abbiamo seguito tutto l’iter della legge 2016, ma già nel 2014 avevamo sviluppato iniziative con gli studenti e il dottor Argenta, responsabile del servizio di contrasto delle dipendenze, aveva sottolineato quanto la ludopatia sia una dipendenza tremendamente difficile da debellare”.

“Teniamo conto – ha aggiunto – che la presenza di un giocatore patologico in casa coinvolge tutta la famiglia, con costi sociali e sanitari davvero enormi. Pertanto è davvero estremamente importante mantenere l’attenzione su questo problema”

 

LEGAMBIENTE: ADERIAMO CON CONVINZIONE ALLA RACCOLTA FIRME

Che vede l’impegno anche di Legambiente, rappresentata in conferenza stampa da Elena Berta: “Abbiamo aderito molto volentieri a livello regionale, ritenendo che il vivere in un habitat sano vada inteso sotto tutti gli aspetti. Legambiente, grazie alle attività che fa con i giovani, potrà anche attivarsi per spiegare che anche questi aspetti rientrano nel concetto di vivere sano”.

 

L'OBIETTIVO MINIMO E' RACCOGLIERE 8.000 FIRME

L’obiettivo minimo da raggiungere entro la scadenza di fine settembre è di raccogliere 8.000 firme: ad oggi ne risultano circa 2.400 a livello regionale, 350 delle quali nella sola città di Asti. Confidiamo di raccoglierne molte di più già entro la fine di agostospiegano i promotori – in modo da far percepire pienamente alla politica la rilevanza del problema”.

 

DOVE SI PUO' FIRMARE

Chi vuole aderire alla raccolta può farlo, ogni mercoledì e sabato (oltre che domenica primo maggio), presso il gazebo allestito sotto i portici Anfossi di piazza Alfieri, ma altri punti raccolta sono in programma di fronte alle fabbriche, nelle sedi della CGIL e delle Acli e in punti di passaggio dei comuni più piccoli.