Economia e lavoro - 22 marzo 2022, 20:00

Asti: al convegno Federcontribuenti il testimone di giustizia Pino Masciari. "Essere liberi in Italia è davvero difficile"

Angherie, minacce, attentati, fu questo il prezzo che Masciari si rifiutò di pagare. Tagliareni: "Negli ultimi tempi, con il caro vita, aumentate esponenzialmente le richieste di aiuto da parte di famiglie sommerse dai debiti"

Alcuni momenti del convegno

La Sala degli Specchi di Palazzo Ottolenghi è stata la cornice, questo pomeriggio, di un importante convegno di Federcontribuenti Piemonte.

Relatori del meeting l'astigiano Vincenzo Tagliareni, direttore generale Federcontribuenti Italia e coordinatore Federcontribuenti Piemonte, Giorgia Borra, vice coordinatore Federcontribuenti Piemonte e Pino Masciari, testimone di giustizia.

Presente anche Alberto Pasta, legale dell'associazione regionale.

All'incontro anche l'agricoltore di Sessant

All'incontro hanno partecipato diversi astigiani e non, che hanno scelto di affidarsi ai servizi e alle competenze offerte da Federcontribuenti, come ad esempio Maurizio Sartor, l'agricoltore di Sessant che aveva raccontato il suo dramma tra prestiti e debiti, davanti alle telecamere di "Quarta Repubblica".

Non si è mai soli

"La situazione non è delle più favorevoli oggi - spiega Borra - Stiamo già organizzando un convegno a luglio. Solo uniti possiamo raggiungere gli obiettivi sperati. Nessuno deve sentirsi solo insieme alle sue problematiche".

Intimazioni di pagamento, debiti, conti a zero: negli ultimi tempi, dato il caro vita, Federcontribuenti ha registrato un nuovo e importante aumento di richieste di aiuto, anche nell'Astigiano.

Cosa fa Federcontribuenti

Nel corso del meeting è stata presentata l'associazione nazionale, il cui compito è assistere chi si rivolge a Federcontribuenti e analizzare se effettivamente l'Agenzia delle Entrate e riscossione abbia il diritto di pretendere di avanzare il proprio credito.

Come nella vita. È davvero tutto dovuto?

"Spesso succede che quello che chiede l'Agenzia delle Entrate non è tutto davvero dovuto - aggiunge Borra - È quindi utile affidarsi a professionisti per capire meglio il quadro".

Nello specifico, sono stati fatti focus sulla ripresa dell'attività di riscossione e le ritorsioni a danno dei contribuenti, di famiglie e imprese. 

Numerosi anche i casi di nullità delle cartelle esattoriali.

Cartelle esattoriali per Natale

Negli ultimi anni Enzo Tagliareni ha denunciato vari episodi.

"Due anni fa - spiega - lamentavo una cartella esattoriale notificata al giorno di Santo Stefano. Ultimamente, invece, un contribuente si è rivolto a noi, raccontandoci che una cartella esattoriale gli è stata notificata il giorno di Natale. È assurdo"

La testimonianza di Pino Masciari

Il convegno astigiano è stato occasione per ascoltare la testimonianza di Pino Masciari.

Giuseppe (Pino) Masciari è un imprenditore edile calabrese, nato a Catanzaro nel 1959. È noto a tutti per essere diventato un testimone di giustizia. 

"In pochi anni - ha raccontato a Palazzo Ottolenghi - ero riuscito, in una terra difficile, a diventare uno dei più grandi imprenditori. Ma la mia carriera finì a breve. Ho cercato lo Stato per tutta la vita".

Masciari è stato sottoposto al programma speciale di protezione dal 18 ottobre 1997, insieme a sua moglie (medico odontoiatra) e ai suoi due bambini. Dal 2010, fuoriuscito dal Programma Speciale di Protezione, vive sotto scorta.

Quando denunciai la ‘ndrangheta mi dissero: "Saranno solo i soliti teppistelli"

Ha denunciato la ‘ndrangheta e le sue collusioni con il mondo della politica.

La criminalità organizzata ha distrutto le sue imprese di costruzioni edili, bloccandone le attività sia nelle opere pubbliche che nel settore privato, rallentando le pratiche nella pubblica amministrazione. Non ha accettato le pressioni mafiose.

"Quando ho denunciato la ‘ndrangheta mi dicevano che non esisteva - ha raccontato - Che erano i soliti teppistelli. Quasi quasi ero un pazzo. Un pazzo che ha fatto arrestare gente, che ha subito attentati, che si è trovato solo". 

Angherie, assunzioni pilotate, forniture di materiali e di manodopera imposta da qualche capo-cosca, pretese di regali di appartamenti e costruzioni gratuite, finanche acquisto di autovetture: questo fu il prezzo che si rifiutò di pagare.

"Sono passati trent'anni e io non ho più avuto indietro le mie aziende - aggiunge - Non ho mai più potuto lavorare normalmente. Oggi ho 63 anni e mi chiedo, che futuro ho dato ai miei figli? Ma l'ho fatto per senso civico, per dovere morale, per essere libero. In Italia, però, essere liberi è davvero difficile". 

Il pericolo ad Asti

Sul tema è intervenuto anche l'avvocato Pasta, che ha raccontato un episodio astigiano.

"Anche Asti - ha spiegato - non è esente dal fenomeno 'ndrangheta. Nel 2010 ricevetti nel mio studio una missiva anonima con alcune pagine di un'inchiesta enorme della DDA di Milano e Reggio Calabria, con un fascicoletto intestato ad Asti. Dentro la missiva l'intercettazione ambientale di conversazioni tenute a Locri tra alcuni 'ndranghetisti del basso Piemonte e un capo crimine. L'oggetto della conversazione era ottenere da parte degli 'ndranghetisti l'autorizzazione per aprire una locale ad Asti. Rispose di sì, perchè ad Asti, "c'era il numero giusto di n'dranghetisti"". 

"Convocai una conferenza stampa per avvisare tutti. Dopo qualche anno arrivò l'operazione Barbarossa, fino al processo Carminius di oggi"

Il pericolo, oggi, si fa ancora più forte, data la crisi di liquidità in cui versano molte imprese dell'Astigiano. Ditte e famiglie in affanno data la crisi economica, la minaccia di un nuovo conflitto mondiale e il caro vita, che potrebbero incappare nella morsa della 'ndrangheta.