“C’è un’area di voto, o di non voto, che chiede un’espressione politica diversa – o, perlomeno, noi la leggiamo così – e riteniamo che la nostra proposta possa essere quella giusta per rispondere a questa esigenza”.
Lo ha affermato l’avvocato Fausto Fogliati, segretario provinciale di Azione, in merito alla decisione di candidare a sindaco di Asti di Marco Demaria, musicista trentottenne che ha maturato importanti esperienze artistiche sia in Italia che all’estero e responsabile Enti Locali del partito fondato da Carlo Calenda.
“Ci tengo a precisare – ha aggiunto Fogliati – che non parliamo di una candidatura ‘in pectore’, così come è stata definita su alcune Testate locali, ma ben definita, tanto a livello locale che regionale. E’ una candidatura a tutti gli effetti ufficiale, senza necessità di ulteriori passaggi. Così come è definita la partecipazione, oltre che di Italia Viva, anche di Più Europa e dell’associazione Volt. Ciascuna di queste componenti presenterà propri candidati”.
Demaria è molto noto e stimato in ambito culturale, ma meno noto all’elettore ‘comune’. Come si è arrivati a questa scelta?
Abbiamo voluto lanciare un chiaro segnale che un’alternativa reale, concreta, c’è. C’è la possibilità di puntare su una forza fresca, fino a ieri civica, che ha competenze proprie in ambito culturale e che sa fare squadra con le altre persone che si candideranno, portando ciascuna specifiche competenze. Marco è un astigiano vero, che ha vissuto la città in tutte le sue espressioni: fa parte del mondo cattolico, è un professionista e ha capacità di relazionarsi con mondi diversi.
Siamo quindi di fronte a una decisione politica molto ben ponderata?
Sì. La scelta è frutto di un accordo politico che vuole guardare lontano: con Italia Viva, il discorso se e come offrire un’alternativa alla città di Asti è stato avviato da ormai un anno, non si tratta affatto di un esperimento locale estemporaneo, ma bensì è maturato nel segno di un progetto politico destinato ad essere duraturo. Dopo le Amministrative, il prossimo appuntamento sarà, l’anno prossimo, con le tanto attese elezioni nazionali e quello dopo ancora con le Regionali.
Il riferimento alla necessità di fornire un’alternativa fa presupporre un suo giudizio piuttosto critico verso la classe politica attuale, o sbaglio?
Gli ultimi due anni, estremamente difficili sotto molti punti di vista, hanno evidenziato anche l’incapacità della classe politica che ci governa, tanto a livello locale quanto nazionale. Il Covid è stato un periodo tragico, così come lo è questo della guerra, ma dobbiamo aver la certezza di poter contare su una classe politica in grado di portarci fuori da questa situazione e che, ad esempio, sia capace di leggere in modo corretto il PNRR in modo tale che non sia solo una distribuzione a pioggia del denaro, ma anche un’occasione di rinascita per la città.
La consigliera Motta, leader locale di Italia Viva, ha annunciato che non si ricandiderà. Vedremo invece il suo nome tra i candidati della vostra lista?
No, anch’io ho scelto di non candidarmi perché, se facciamo un ragionamento sulla freschezza delle candidature, credo sia giusto che sia evidente anche guardando all’anagrafe. Quindi, al di là del nostro candidato sindaco, anche tra i candidati consiglieri troverete molti volti nuovi, persone senza precedenti esperienze politiche dirette che vogliono mettere le proprie capacità a disposizione della città.