Dopo aver già in passato espresso considerazioni decisamente critiche nei confronti della dirigenza dell’Asl AT e più in generale della gestione sanitaria, alcuni consiglieri comunali di minoranza – ovvero Mauro Bosia, Michele Anselmo (gruppo Uniti si può), Angela Quaglia (CambiAMO Asti) e Mario Malandrone (Ambiente Asti) – si sono fatti latori della lettera con la quale alcuni dipendenti Asl che si firmano “un gruppo di operatori sanitari della Asl stanchi e delusi” rispondono a una precedente missiva inviata ai dipendenti dal direttore generale Flavio Boraso in occasione delle festività natalizie.
Pubblichiamo di seguito il testo della lettera dei dipendenti e, in pdf allegato a questo articolo, la precedente missiva del dottor Boraso.
Gentile Direttore,
abbiamo preso visione della lettera da Lei inviata a tutti i dipendenti della Asl Asti. In tutta sincerità non possiamo che affermare che la sua comunicazione suona irritante oltre che beffarda. Infatti giunge alle nostre postazioni mentre è già in corso e “sta picchiando duro” la quarta ondata di COVID.
Se Lei intende continuare a scrivere ai dipendenti abbia almeno il buon gusto di non usare frasi quali: “compagni di viaggio” e “incontro tra nuovi”. Caro Direttore noi non siamo suoi compagni di viaggio per il semplice fatto che, come sul Titanic, non siamo in prima classe come Lei, ove l’acqua dell’affondamento non è ancora arrivata, ma siamo in terza classe, nella stiva profonda, ove l’acqua è già arrivata da un pezzo.
Amando le vicende marinaresche ricorderà che sul Titanic che si inabissava, mentre in prima classe si ballava ancora il valzer, in terza classe i poveracci stavano già affogando travolti dalle acque gelide dell’oceano. Proprio per queste ragioni, per la distanza fra noi, che Lei non ha mai colmato, cortesemente non scriva di “incontro tra nuovi” perché, come ben sa, noi non ci conosciamo; in mezzo a noi, qui in Ospedale non la vediamo mai, non abbiamo mai avuto il piacere di incontrarla, di presentarci, di sentire un suo apprezzamento, incoraggiamento, o una sua nota di richiamo. Come pensa, come scrive, di “far salire a bordo coloro non coinvolti” se quelli in terza classe sono così distanti da Lei?
Riceviamo la sua lettera nel momento in cui la “quarta ondata” si è già abbattuta su di noi! Ma prima di scrivere si è informato presso i suoi dirigenti su quanti dipendenti, infermieri, fisioterapisti, ostetriche, medici sono stati colpiti, seppur vaccinati, dal COVID nelle ultime 48 ore?
Fortunatamente noi operatori sanitari siamo tutti vaccinati e non intasiamo le rianimazioni, come gli incoscienti no vax, ma l’esercito, come Lei scrive non solo è decimato, è ormai falcidiato quotidianamente. Lasci stare la “stanchezza”, noi che siamo in trincea da mattina a sera, non facciamo più caso alla stanchezza, alla sfinimento, alla prostrazione fisica e mentale.
Lei Sig. Direttore in un anno passato a dirigere la Asl Asti quanti infermieri ha assunto, quante ostetriche, quanti fisioterapisti, quanti tecnici, quanti amministrativi, quanti medici anestesisti, quanti medici di Pronto Soccorso? O pensa di continuare a far ricorso ai pensionati, fortuna che ci sono! E quante di queste figure professionali pensa di riuscire ad assumere nei prossimi mesi, quante nuove energie pensa di far salire a bordo? Oppure ritiene che, come ama scrivere, “la navigazione dovrà continuare ad essere insidiata da venti, correnti avverse e tempeste”.
Attendiamo quindi e al più presto la sua prossima lettera con la quale, Egregio Direttore, ci comunica con quante truppe fresche e come ripartite, rimpinguerà il nostro, non suo, esercito.
Non molto fiduciosi e comunque in attesa le auguriamo buone feste.
Un gruppo di operatori sanitari della Asl stanchi e delusi