Prima di dedicarmi all’elencazione di alcuni presepi da visitare nell’Astigiano, mi sembra consono introdurre con un accenno di racconto in tema, da Luciano De Crescenzo: ...Zio Alfonso era laureato in Presepi. A suo dire l’umanità si divideva in due grandi gruppi nemici fra loro: i presepisti e gli alberisti. È una suddivisione così importante che dovrebbe comparire sui documenti di identità, né più né meno di come appare il sesso e il gruppo sanguigno. Altrimenti può accadere che un disgraziato scopre, solo a matrimonio avvenuto, di essersi unito ad un essere umano di tendenze natalizie diverse.
Condivido con lui la convinzione che il presepe sia per chi ama e l’albero per chi consuma. Ricordo ancora quando papà andava in dispensa a recuperare il plastico in cartapesta, opera di un giovane Luzzati, e due scatoloni, il più grande con pastori e animali e quello più piccolo con sacra famiglia, magi e stella. La loro apertura era un momento magico così come il liberare uno dopo l’altro i vari personaggi dalle carte di giornale che li proteggevano, scommettendo di volta in volta tra noi chi ci fosse dentro. Pur se presepista, è un bel po’ di anni che non riprendo in mano i due scatoloni e il plastico. Non tocca a me e chi doveva farlo se n’è andato. Mi piace però andare a vedere quelli degli altri.
Sperando piaccia anche a voi, potreste cominciare con quella magnificenza che è il presepe di Anna Rosa Nicola, appuntamento imperdibile nell’incantevole cornice della Canonica di Santa Maria di Vezzolano, gioiello dell'architettura medievale che dà alla gita una valenza culturale e artistica unica. Nei dintorni i presepi da visitare assieme al fascino dei borghi che li ospitano si sprecano, tanto da invitare a dedicargli uno o più fine settimana.
Partirei allora da Aramengo e il suo presepe allestito nella piazza del Comune con i personaggi intagliati su legno e dipinti da Gian Luigi Nicola. A seguire, Cocconato e oltre un centinaio di presepi, esposti in ogni angolo del bel centro storico, da quello meccanico al nuovo allestimento di Adriana Gandini con le sue cinquecento statuine all’uncinetto.
Qualche chilometro ed eccoci a Camerano Casasco: sotto i voltoni in tufo delle cantine del castello, da visitare il bellissimo presepe meccanico degli antichi mestieri, creato dallo scultore Gennaro Cosentino. Già che siete lì, approfittatene anche per godere della fastosità dei preziosi stucchi secenteschi che arricchiscono la parrocchiale di San Lorenzo. Ancora pochi chilometri per raggiungere Monale con un percorso sulla natività a dimensione naturale, realizzato da Remo Marangon, ritraendo in diverse statue i suoi concittadini.
E poi presepi in terracotta sparsi per il borgo, il presepe intagliato da Martino Canavese nel legno, una mostra di presepi realizzati dai residenti e l’esposizione di Presepi pop. Infine Montegrosso d’Asti dove i presepi viaggiano su rotaie: dal grande presepe meccanico, capolavoro manuale di Maurizio Nanni, allestito nel magazzino ferroviario adiacente alla stazione, fino a decine di altri ospitati in due storici vagoni merci. Tutto questo e tanto altro vi aspetta, da ieri fino all’Epifania e quindi: buon presepe, anzi buoni presepi a tutti.