Una raccolta fondi per dire no alla pista di motocross e sì al bosco.
È quella nata dal 'Comitato vigilanza motocross' guidato da Italo Mussio per rimarcare il no, forte e chiaro, alla pista da motocross di Castagnole Monferrato. L'obiettivo della raccolta è arrivare a 6mila euro per: esperto acustico: 2000 euro, esperto forestale, 1000, esperto urbanista altri 1000 e 2000 per assistenza legale.
La raccolta in pochi giorni ha già superato i 4mila euro.
"Un mega-circuito per motocross sta minacciando una incontaminata valle nel comune di Castagnole Monferrato in provincia di Asti, infliggendo una ferita permanente al territorio - scrive il comitato -. Nonostante i rilievi tecnici da noi presentati per indicare le tante criticità esistenti nel progetto, la presentazione di una petizione sottoscritta da oltre 11.000 persone contrarie all'iniziativa e una prima archiviazione della richiesta, la Società proponente ritiene ora di poter ottenere il via libera a questa sua iniziativa".
Il comitato si oppone all’iniziativa e ha deciso di incaricare alcuni tecnici specializzati in materia ambientale, acustica, paesaggistica e legale per contestare i contenuti del progetto.
"Unisciti a noi in questa battaglia civile contro la distruzione dell’ambiente fatta solo per il piacere di pochi e per difendere i boschi del Monferrato astigiano, bene comune di cui prenderci cura tutti insieme", rimarcano.
Il progetto
L’iniziativa, qualora venisse approvata, prevede due piste da motocross e strutture a servizio dell’impianto che ricadrebbero su un’area di oltre 13 ettari, attualmente classificata area agricola con conseguente trasformazione dell’area a carattere prevalentemente boschivo con relativo disboscamento.
Il comitato
Il Comitato vigilanza motocross si è costituito nel 2016 dopo le prime notizie trapelate sulla realizzazione del mega-impianto per lo svolgimento di allenamenti e gare di motocross promosso da una Società privata. È costituito da cittadini della zona che vedono nella realizzazione dell’impianto un danno ambientale che pregiudica le caratteristiche del territorio principalmente a vocazione outdoor, area che è terra di percorsi naturalistici, meta di comitive o singoli che praticano trekking o cicloturismo.
"Ci stiamo battendo da 5 anni per contrastare questo progetto In Piemonte cu sono già 29 crossodromi. Vogliamo difendere il patrimonio naturalistico della valle".
Le prospettive di bloccare il progetto starebbero nell'esame preliminare dei documenti progettuali che avrebbero confermato l’esistenza di vari elementi di debolezza sul rilascio dei pareri per l’autorizzazione.
Presto sarà realizzata un evento intorno alla valle Randolo: un esperto forestale illustrerà le caratteristiche naturalistiche della valle. L'incontro sarà in un fine settimana ai primi di dicembre in funzione delle previsioni meteo, oppure ad aprile 2022.