Sanità - 27 aprile 2021, 14:28

Domani in Piemonte in arrivo altre 10mila dosi di AstraZeneca. Cirio: "Per i sanitari obbligo di vaccinarsi"

Grazie a questa fornitura extra la Regione, per questo vaccino specifico, riuscirà ad "arrivare al 3 maggio, dove ne riceveremo altre 132 mila dosi"

Dosi extra di AstraZeneca per il Piemonte. Dopo l'allarme lanciato negli scorsi giorni dal Presidente della Regione Alberto Cirio, per domani mattina è previsto l'arrivo di altri diecimila vaccini di questo tipo per la nostra regione. Ad annunciarlo il governatore, a margine di una conferenza stampa dedicata alle scuole paritarie. 

"Questa mattina - ha detto - alle 8 mi è stato comunicato che domani riceveremo un contingente extra di AstraZeneca da 10 mila dosi, che ci permetterà per questo vaccino specifico di arrivare alla data del 3 maggio, dove ne riceveremo altre 132 mila dosi". Fiale, come ha chiarito Cirio, che permetteranno di fare un ponte "in questi giorni critici, perché noi abbiamo vaccinato tanto e al massimo delle nostre possibilità: trovo giusto che se la Regione fa il massimo, ci mettano nelle condizioni di raggiungere l'obiettivo delle 40 mila dosi giornaliere, che è assolutamente alla nostra portata".

Dal punto di vista delle somministrazioni giornaliere, il Piemonte aveva fissato di raggiungere il risultato di 20mila vaccini contro il Covid a fine marzo e 30mila per metà aprile. "Abbiamo raggiunto - ha chiarito Cirio - quest'ultima cifra in due occasioni, con uno stress test specifico per dimostrare che la macchina del Piemonte è in grado di arrivare a 40mila dosi". Un obiettivo, come ha sottolineato il governatore, sempre "collegato alle forniture".

E sulla manifestazione di domenica di oltre duecento medici, infermieri e operatori che si sono ritrovati in piazza per dire no all'obbligo di vaccinarsi, Cirio commenta: "Come è giusto che il vaccino sia volontario per le persone comuni, ritengo sia altrettanto giusto che sia obbligatorio per le persone che svolgono professioni di carattere sanitario che sono a contatto quotidiano con le persone più deboli". 

Cinzia Gatti