Uno dei dilemmi più grandi per chi si appresta a vivere questo “lockdown bis” in zona rossa è sicuramente quello su cosa poter fare con i bambini rispettando le restrizioni imposte dall'ultimo Dpcm. In linea generale, rispetto allo scorso marzo, le indicazioni sono più morbide anche se la raccomandazione, per tutti, è quella di restare a casa e di uscire solo per “comprovate esigenze esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute”.
Come chiarito dalle faq diffuse dal Governo, la prima notizia positiva è data dalla possibilità per i minori di accedere, “anche assieme ai familiari o altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura, ad aree gioco all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto”; il tutto a condizione di rispettare il consueto divieto di assembramento, la distanza interpersonale di un metro dalle persone non conviventi e l'utilizzo della mascherina dai 6 anni in su.
Un secondo aspetto di fondamentale importanza riguarda le passeggiate a piedi e in bicicletta all'aria aperta, generalmente consentite nei pressi della propria abitazione in quanto assimilate all'attività motoria. Anche in questo caso vigono gli obblighi già citati e, in ogni caso e in qualsiasi luogo, non si potrà far visita o incontrare parenti e amici non conviventi.
Vista l'apertura delle scuole fino alla seconda media, sono inoltre sempre consentiti “gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza”, così come quelli “per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o presso l’affidatario (oppure per condurli presso di sé), anche tra Comuni di aree differenti”.
Resta permesso ma fortemente sconsigliato, infine, lasciare i figli minori ai nonni durante la giornata: questa possibilità è ammissibile “solo in caso di estrema necessità e se entrambi i genitori sono impossibilitati a tenere i figli con sé per ragioni di forza maggiore”.
E l'autocertificazione? La regola vuole che si debba essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento effettuato rientri nella casistica consentita. Se non si ha con sé il modulo si potrà compilare la copia prestampata in possesso delle forze dell'ordine e della polizia municipale, considerando il fatto che le affermazioni false costituiscono reato.