Di fronte alla seconda ondata del coronavirus, la Regione Piemonte decide una azione di screening nelle rsa e nelle comunità protette (che riguardano disabili, minori e persone con problemi psichiatrici), con l'obiettivo di evitare tutti i problemi avvenuti nella fase 1. Sono in arrivo 750 mila test rapidi per fare un monitoraggio continuo della situazione.
Ne ha parlato nel pomeriggio di oggi, in una lunga videconferenza, il Presidente della Regione Alberto Cirio, assieme agli assessori Luigi Icardi e Chiara Caucino. "Siamo consapevoli dei problemi avvenuti in passato, per gli anziani serve una attenzione speciale", ha spiegato il governatore. "L'obiettivo è monitorare area per area, non solo utilizzando una cabina di regia generica, che sovrintende a tutto". Cirio, dopo aver ricordato che a giugno erano stati fatti 100 mila tamponi nelle rsa regionali, poi "a luglio è stato fatto un censimento, con i dati inoltrati al Dirmei, il dipartimento interaziendale per gestire le emergenze sanitarie, così si è fatta una graduazione di rischio delle rsa del Piemonte, arrivando a creare tre classi di rischio".
Ed allora con l'avvio del piano dei tamponi rapidi, "che sono antigienici, che danno assoluto rispondenza sull'esito, quando questo è negativo, siamo in grado di guadagnare tempo prezioso", ha aggiunto il Presidente. "In attesa che arrivino quelli acquistati dal commissario Arcuri, che non sono stati ancora distribuiti alle regioni, noi non siamo rimasti con la meni in mano, ma abbiamo fatto una gara per conto nostro insieme alla regione Veneto, acquistando 2 milioni e 400 mila pezzi, che adesso stanno arrivando nelle disponibilità delle aziende ospedaliere".
Tamponi per personale e ospiti
Il piano che ha in mente il Piemonte è chiaro: "Ogni 15 giorni consegneremo in tutte le rsa del Piemonte i tamponi necessari per il personale sanitario e gli ospiti, facendo uno screening preventivo, che non si sostituisce a quello delle commissioni di vigilanza", ha precisato Cirio. "Sarà così da adesso fino a marzo". Si parla di circa 700 mila pezzi complessivi, con quelli riservati ai disabili, agli psichiatrici e i minori che saranno consegnati invece una volta al mese: "Facciamo così perché gli anziani hanno rischio doppio rispetto alle altre categorie", ha spiegato il governatore. Della distribuzione se ne occuperà la Protezione civile regionale.
L'intento è quello, attraverso la creazione di una piattaforma creata dal Csi che raccoglie tutti i dati aggiornati di continuo, di avere in tempo reale la situazione delle Rsa, con una vigilanza ordinaria, che permette di intervenire subito, nel caso venga rilevato un focolaio. "Nel mese di ottobre che si sta concludendo, parlando invece di 'tamponi vecchi', arriviamo a quota 82 mila", ha detto ancora Cirio. "Nell'ultima settimana, da mercoledì della scorsa settimana a martedì 27, sono stati fatti 25 mila tamponi solo nelle rsa e nelle ra del Piemonte".
I DATI
I risultati dicono che il 3% del personale è risultato positivo e il 4,5% degli ospiti, contro una media del 20% nei mesi di marzo e aprile. "Sono sati già distribuiti oltre 40 mila test rapidi, nei prossimi giorni arriveranno gli altri 20 mila", ha detto ancora Cirio, prima di cedere la parola all'assessore alla Sanità icardi. "Dopo una lunga videoconferenza con il commissario Arcuri, abbiamo saputo che dal Governo ci saranno garantiti 30 mila test al giorno, la metà molecolari e l'altro 50 antigienici".
"Nel contempo, abbiamo anche chiesto al Ministero della Salute di ristorare le rsa dei costi covid, sulla base di una rendicontazione per costi. Non possiamo rischiare una ecatombe di strutture, anche la Regione darà il suo contributo, garantendo l'equilibrio economico-finanziario di queste aziende: con 40 mila ospiti e migliaia di posti di lavoro all'interno, c'è bisogno di fare molta attenzione, mantenendo le rette inalterate all'interno delle strutture".
Un nuovo lockdown?
Dopo che l'assessora Caucino ha spiegato tecnicamente come funzionerà la nuova piattaforma regionale ("una innovazione facile e straordinaria", è stata definita), che consentirà di avere dati precisi e aggiornati su tutte le strutture, non solo delle rsa ma di tutta l'area socio-sanitaria, Cirio ha concluso parlando malvolentieri di un ipotesi di nuovo lockdown. "Cerchiamo tutti quanti di essere tutti responsabili. Lokdown no, interventi precisi e rigorosi sì".
E, prima di salutare, ha spiegato che a breve firmerà una nuova ordinanza con la quale porterà la didattica a distanza al 100% per le scuole superiori del Piemonte, "un cambiamento che riguerderà circa 170 mila ragazzi nella nostra Regione", ha annunciato l'aumento del ricorso allo smart working, e la diminuzione invece al 50% del tasso massimo di occupazione dei trasporti. "E' lì il vero problema, non possiamo fare finta di nulla, è quello il vero veicolo del contagio". Sperando che questa diminuzione possa portare rapidamente risultati importanti. Proprio per scongiurare il rischio lockdown.