Coprifuoco serale in piazze e strade della movida, non saranno più i sindaci a decidere. Almeno non da soli, come annunciato inizialmente dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte nella conferenza stampa di ieri sera sul nuovo decreto per contenere il contagio da Coronavirus nel nostro Paese.
"I sindaci potranno disporre la chiusura al pubblico dopo le 21 di vie e piazze dove si creano assembramenti, consentendo l'accesso solo a chi deve raggiungere esercizi commerciali o abitazioni private". Queste le parole del premier durante l'annuncio. Poi però nella notte qualcosa è cambiato.
Anche il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, si è scagliato contro il premier, definendolo Ponzio Pilato.
Il provvedimento non era per niente andato giù all'Anci, l'associazione dei comuni italiani, che aveva accusato il governo di fare da 'scaricabarile' su una decisione tanto delicata.
"Il governo, senza nemmeno affrontare il tema nelle numerose riunioni di queste ore, inserisce in un Dpcm una norma che sembra avere il solo obiettivo di scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell'opinione pubblica. Questo non lo accettiamo" aveva infatti dichiarato Antonio Decaro, presidente dell'Anci.
Il testo del nuovo Dpcm ora non si fa più rifermento ai sindaci ma parla di una generica possibilità di effettuare le chiusure: "Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private" questo il testo definitivo.
Da capire ora a chi spetterà la decisione di possibili chiusure di piazze e vie. Secondo indiscrezioni potrebbe essere il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, un organo presieduto dal prefetto e di cui fanno parte anche i sindaci dei comuni interessati dagli eventuali provvedimenti, i vertici delle forze dell'ordine, il sindaco del capoluogo di provincia, il presidente della provincia.