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Al Direttore | 04 ottobre 2020, 12:06

Replica della consigliera Quaglia alla collega Ragusa: "Speriamo la maggioranza provi a pensare in autonomia, senza piegarsi ai capricci del Sindaco"

A quasi una settimana dalla Seduta, fa ancora molto discutere il brusco svolgimento del Consiglio comunale cittadino

Replica della consigliera Quaglia alla collega Ragusa: "Speriamo la maggioranza provi a pensare in autonomia, senza piegarsi ai capricci del Sindaco"

A quasi una settimana dalla Seduta, non accennano a placarsi le polemiche politiche conseguenti la brusca interruzione dell'ultimo Consiglio comunale cittadino. Alla consigliera comunale e vicepresidente della Provincia di Asti Francesca Ragusa replica ora la collega consigliera Angela Quaglia, della lista di minoranza CambiAMO Asti.

 

Comprendo bene le ragioni per cui la capogruppo della lista del Sindaco polemizzi con la minoranza dopo un Consiglio Comunale (mezzo in presenza e mezzo on line) in cui abbiamo assistito, per l’ennesima volta, ad una esautorazione (da parte del Sindaco) del ruolo del Consiglio, trasformando i consiglieri della sua maggioranza in esecutori obbedienti degli ordini che lo stesso dava dal suo ufficio.

La capogruppo Ragusa definisce sterili le osservazioni sul luogo del Consiglio.

Faccio notare che quasi tutte le riunioni di altri organismi si svolgono ormai in presenza (con le dovute cautele). Solo al Consiglio Comunale è preclusa questa possibilità.

Quanto alle pratiche (“trattate e votate all’unanimità della maggioranza”) diventa necessario sottolineare che non un intervento c’è stato da parte della maggioranza: i consiglieri si sono limitati ad esprimere il voto senza osservazioni.

E’ questo il modo per dimostrare disponibilità e ricerca di dialogo?

Quanto al ruolo di Presidente del Consiglio che ho svolto quella sera, tengo a far notare che l’intervento del cons. Cerruti (che ha cercato di argomentare la non possibile segretezza del voto per l’elezione del nuovo Presidente) è stato più volte interrotto proprio dal Sindaco.

I toni si sono alzati ed è stato a quel punto che i consiglieri di maggioranza si sono disconnessi facendo mancare il numero legale.

Non so dire se lo abbiano fatto obbedendo a degli ordini o semplicemente perché non era stato raggiunto un accordo in maggioranza per l’elezione del nuovo Presidente.

Resta il fatto che alla chetichella hanno abbandonato la seduta rifiutando il confronto e la discussione.

Solo dopo aver rifatto l’appello è stato appurato (ai sensi dell’art. 16 del Regolamento) che il numero legale non c’era più e a quel punto la seduta è stata sciolta.

Speriamo che la prossima volta la maggioranza abbia trovato un accordo e. soprattutto, che provi a pensare in autonomia, senza piegarsi ai capricci del Sindaco.

Angela Quaglia - Consigliera comunale CambiAMO Asti

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