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Politica | 07 settembre 2020, 09:39

Cura del verde, scuole, sociale, bene comune, le istituzioni diano il buon esempio. Nuova riflessione di Ambiente Asti

Malandrone: "I cittadini prendono in buon esempio, non è sempre colpa loro"

Cura del verde, scuole, sociale, bene comune, le istituzioni diano il buon esempio. Nuova riflessione di Ambiente Asti

Una nuova riflessione del consigliere di Ambiente Asti, Mario Malandrone, si concentra ancora su argomenti che stanno molto a cuore alla cittadinanza: cura del verde, bene comune, scuole, sociale.

"Il Comune fa quello che può - scrive Malandrone - e il resto è dei cittadini (volontariato, abitanti di frazioni, cittadini più o meno impegnati).

Che il volontariato sia una parte fondamentale per gli ingranaggi di tanti settori, è certo che un'intera città non possa basarsi esclusivamente su una struttura di questo tipo-

"Gli architetti si lamentano delle attuali problematiche degli uffici, il degrado penalizza gli agricoltori del mercato ortofrutticolo le scuole (che erano già aperte) sono state lasciate in stato pessimo pensando che l'apertura fosse solo con l'arrivo degli studenti, le erbacce crescono selvagge su marciapiedi e da interi quartieri (Torretta;Tanaro, San Domenico) arrivano lamentele"
Fino a 5 anni fa esisteva un ufficio apposito che si occupava del verde, "pazienza - scrive Malandrone - se le panchine sono scrostate, se la situazione sociale peggiora in varie aree tanto c'è il volontariato
e se non c'è, come capita per molte aree verdi, se non c'è nel mantenere ordinati i quartieri, se questo per certi versi diventa una (non la sola) delle cause di problemi più gravi, allora il comune si spende nel dire ai cittadini di essere buoni cittadini".

"Il problema è serio, continua. perchè il Comune ha responsabilità precise e se dall'amministrazione non parte il buon esempio nella cura della cosa pubblica è davvero difficile far passare il messaggio ai cittadini".

L'agguerrito consigliere, cita poi l'istituzione per la quale lavoro che "cura in modo quasi maniacale cortili, pista ciclabile che ha di fronte, vernicia le panchine in dotazione. Quando io e i miei studenti vediamo questo, siamo invogliati a mantenere la bellezza. Non è che si apettano i volontari per farlo, l'Istituzione agisce".

È giusto quindi, anzi doveroso che i cittadini facciano la loro parte, ma le istituzioni non dovrebbero derogare a quello che è il loro ruolo.

"Oggi - continua Malandrone - con la comunicazione fatta sul regolamento rurale, caduta proprio nei giorni della polemica sul verde, sembra che si voglia quasi ribaltare il problema, cercare altri capri espiatori. Giusto ripetere regole che vanno rispettate e son doveri dei cittadini, ma la comunicazione è stata davvero posta male: quasi che la colpa degli ultimi fatti e questioni di incuria sia solo dei cittadini e soprattutto delle aree più dimenticate dall'amministrazione, cioè le frazioni.

Eppure sembra quasi che si pensasse che tutto ciò che appare abbandonato o chiuso durante il Covid, potesse aspettare la cura? Non c'è altra spiegazione ad alcune aree scolastiche, su cui ci si sbriga per il 14 settembre, ma che sono in città anche prima dell'arrivo degli studenti".

"Sono mesi - conclude - che come consiglieri, società civile solleviamo questioni: cura del verde, sociale, patti per il bene comune. Sono anni che vi sono proposte di collaborazioni (non sporadiche) serie, che hanno alla base un metodo, basterebbe coglierlo e informarsi.

Eppure ben poco si è fatto e ora si diventa rigorosi coi cittadini, non per far cassa, ma per il bene comune dicono.

Occorre prima dare il buon esempio come Istituzioni".

Redazione


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