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Politica | 16 agosto 2020, 15:59

Fa ancora discutere la mostra degli arazzi in programma ad Asti a settembre

I consiglieri di minoranza: "Questa grande confusione sotto il cielo di Asti che si sta creando conferma il nostro convincimento di chiedere a Rasero di dimettersi dalla sua carica di sindaco"

Fa ancora discutere la mostra degli arazzi in programma ad Asti a settembre

I consiglieri comunali astigiani: Angela Quaglia, Massimo Cerruti, Davide Giargia, Giorgio Spata, Martina Veneto, Mauro Bosia, Michele Anselmo, Mario Malandrone, replicano alle dichiarazioni del sindaco Maurizio Rasero e il presidente di Asti Musei Mario Sacco in merito alla vicenda della mostra sugli arazzi ad Asti

"Approssimazione, contraddizioni e anche un po' di incompetenza caratterizzano le dichiarazioni di Rasero e Sacco nella replica alla minoranza sulla vicenda della mostra sugli arazzi", spiegano i consiglieri, che ripercorrono le varie tappe.

"Rasero annuncia su FB la mostra degli arazzi Scassa ospitata a Venezia. Nelle dichiarazioni successive la mostra diventa una collettiva di arazzi con opere di Scassa e lavori dell'Arazzeria Montalbano. Perché? Forse perché il mancato accordo con l'Arazzeria Scassa non consentirà di esporre gli arazzi ospitati nelle più grandi mostre internazionali, e sui transatlantici, che hanno fatto conoscere Asti nel mondo?

Sia il sindaco Rasero che il presidente Sacco, fanno parte della Fondazione Asti Musei. "Dov’era il sindaco - chiedono i consiglieri - quando è stato deciso di organizzare la mostra degli arazzi? Dobbiamo pensare di aver appaltato alla Fondazione CRA e al suo Presidente tutta la politica culturale astigiana, insieme ai musei della città?"

Il sindaco Rasero aveva dichiarato che nell'esposizione avrebbero trovato posto "vari importanti arazzi molti dei quali prodotti nelle arazzerie astigiane".

"Ma allora - chiedono ancora - ci saranno anche arazzi non realizzati nelle arazzerie astigiane? Quali e perché? Gli arazzi Scassa che verranno messi in mostra sono quelli attualmente esposti nella sede della Fondazione CRA. della Banca di Asti, della Camera di Commercio e del Comitato Palio di Tanaro? Perché, se si tratta soltanto di esporre le prestigiose opere tutte insieme, anziché continuare ad esporle nelle sedi istituzionali, non si può parlare di mostra come di un nuovo evento”.

Il sindaco inoltre ha dichiarato che la mostra "raccoglierà alcuni fra i più importanti arazzi realizzati dalla prestigiosa Arazzeria Scassa, altri prodotti dall’importante Arazzeria Montalbano, alcuni dei quali facenti parte della rassegna di successo a Venezia, realizzata a cavallo fra l’autunno 2018 e la primavera 2019".

"Ma a Venezia - replicano i consiglieri - nemmeno uno degli "alcuni" arazzi dell'Arazzeria Montalbano è stato esposto! Il sindaco e il presidente della Fondazione CRA hanno visto la mostra di Venezia?

"Quando dichiarano che quella di Asti "arà di pari livello, se non superiore, alla rassegna ospitata a Venezia. dimenticano che quella di Venezia ha accolto 46 opere dell'Arazzeria Scassa, compreso l'Apollo e Dafne di proprietà della Fondazione CRAT, più numerosi altri lavori artistici (dipinti, sculture, collage polimaterici, ceramica raku, ecc.) di artisti come Corrado Cagli, Giuseppe Capogrossi, Emanuele Luzzati, Ezio Gribaudo. Opere in dialogo con gli arazzi Scassa. Forse Rasero e Sacco non hanno visto la mostra a Venezia... Noi della minoranza abbiamo tratto queste informazioni chi andando alla mostra e chi sfogliando il catalogo.

Il presidente della Camera di Commercio Erminio Goria ha dichiarato che le manifestazioni pensate di comune accordo che legano cultura, storia, tradizioni comuni, come la Douja d’Or  contribuiscono a fare da volano per l’economia e a vincere il senso di sfiducia nella società.

"Peccato - concludono i consiglieri - che la mostra astigiana sarà realizzata senza la collaborazione fondamentale dell'Arazzeria Scassa, cioè del principale soggetto protagonista della lunga storia di Asti e i suoi arazzi. C'è molto da riflettere.

Questa grande confusione sotto il cielo di Asti che si sta creando conferma il nostro convincimento di chiedere a Rasero di dimettersi dalla sua carica di sindaco perché la mostra sarà sicuramente un successo di pubblico, ma un vero insuccesso per l'immagine di Asti che i responsabili delle istituzioni in questo momento stanno dando pubblicamente".

Betty Martinelli


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