Sembra che i gialli attorno all'organizzazione della Douja d'Or di quest'anno non vogliano fermarsi.
Dopo l'assenza, nel giorno della presentazione ufficiale, della Provincia di Asti e la denuncia del presidente Paolo Lanfranco, ecco spuntare un'altra presa di posizione da parte di una realtà parte attiva (o forse ex) del progetto.
Si tratta dell'Arazzeria Scassa, che, almeno in un primo momento, doveva esporre i suoi arazzi nel corso di una mostra appositamente creata per rilanciare il Settembre Astigiano.
Durante la conferenza stampa di presentazione dello scorso venerdì è stato ribadito che la mostra "Asti, città degli arazzi" sarà inaugurata il 18 settembre.
L'amministratore unico dell'Arazzeria, Massimo Bilotta, però, in una nota ufficiale, sembra prendere le distanze.
"In una prima fase di programmazione, alla fine di giugno, era stata coinvolta attivamente l’Arazzeria Scassa per l’organizzazione e la cura di una mostra dedicata agli arazzi Scassa, avvalendosi direttamente dell’importante supporto di chi quegli arazzi li ha creati", spiega Bilotta.
Notizia diffusa, senza coinvolgimento
"La notizia di una mostra organizzata in cordata con l’Arazzeria Scassa era stata immediatamente diffusa, senza tuttavia coinvolgerci nella comunicazione. Dopo alcuni contatti iniziali con la Fondazione Asti Musei, non è stato possibile pervenire ad un accordo", continua.
Un accordo mancato, che sancisce così l'assenza di collaborazione tra l'Ente e l'Arazzeria. La mostra che sarà inaugurata il 18 settembre, pertanto, non conterrà i bellissimi arazzi di proprietà della famiglia Scassa.
Niente Venezia 2018-2019
Bilotta aggiunge: "Contrariamente a quanto divulgato dal sindaco di Asti durante una diretta Facebook, non verrà portata ad Asti la mostra realizzata a Venezia nel 2018-2019".