Economia e lavoro - 05 agosto 2020, 17:10

Villanova d’Asti rischia di perdere il Centro Ricerche del Gruppo Cornaglia in frazione Brassicarda

Convocato un tavolo di confronto, in Municipio, per trovare una soluzione che soddisfi tutte le parti

Il Centro Ricerche, struttura d’eccellenza nazionale e internazionale del Gruppo Cornaglia S.P.A. – riconosciuto dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, aperto dal 1978 e sito in frazione Brassicarda di Villanova d'Asti – dà lavoro a 42 persone di cui 35 tra impiegati ed ingegneri e 7 operai di età compresa tra 27 e 55 anni; figure altamente specializzate, impiegate nella ricerca e sviluppo, nella realizzazione di prototipi e nella verifica sperimentale dei particolari. Vi si progettano e sviluppano sistemi completi e componenti per autovetture, veicoli commerciali leggeri, autocarri medi e pesanti, autobus e macchinari per l'agricoltura e l'edilizia a livello internazionale.

Ragion per cui le organizzazioni sindacali hanno accolto con sorpresa la comunicazione, da parte della direzione aziendale, della chiusura del centro con previsione del trasferimento momentaneo delle maestranze in un nuovo stabilimento in affitto a Grugliasco (TO) a partire dal primo settembre e poi successivamente, entro 18 /24 mesi, presso lo stabilimento di proprietà sito a Villarbasse (TO). Piano che, come sottolineato dalle organizzazioni sindacali e dalla RSU, provocherebbe disagi a tutti i dipendenti dal punto di vista famigliare (molto di loro hanno figli che frequentano le scuole nel villanovese), economico e logistico.

“Tra l'altro per molti di loro raggiungere dapprima il sito di Grugliasco e successivamente quello di Villarbasse entro l'orario di lavoro ad oggi in vigore è praticamente impossibile, visto che circa la metà dei dipendenti risiede nei paesi limitrofi all'attuale stabilimento”, affermano i rappresentanti sindacali di Fiom CGIL e FIM Cisl. Che pertanto, nel corso di un incontro avvenuto ieri presso l’Unione Industriale, hanno chiesto alla direzione dell’azienda di modificare gli orari di lavoro per consentire ai lavoratori di raggiungere i nuovi siti, un contributo economico di circa 300 euro mensili per affrontare le spese di spostamento e la possibilità, per alcuni di loro, di ricorrere allo smartworking. Proposte rigettate dall’azienda, che tramite suoi rappresentanti ha sostenuto non vi sia alcun margine di trattativa.

Pertanto i sindacati e l’RSU hanno informato del piano aziendale il sindaco Christian Giordano, il quale ha convocato per domani pomeriggio alle 15 un tavolo di confronto presso il Comune di Villanova d’Asti, cui ha invitato, oltre a sindacati, RSU e proprietà, anche il presidente della Provincia Paolo Lanfranco.

Gabriele Massaro