Oggi è una delle giornate di spiegazioni della doppia possibilità, da parte di Asti Pride e Sole che sorgi, di riqualificare il sottopasso che porta alla stazione di Asti.
Alle 18 ci sarà, nei pressi del sottopasso, la conferenza stampa di Asti Pride, preceduta da un presidio di diverse associazioni a partire dalle 17.30. Sole che Sorgi, darà le sue motivazioni, mercoledì pomeriggio alle 18 all'hotel Lys.
Nella querelle, questa mattina, entra anche il Movimento 5 Stelle di Asti.
"L' ormai annosa questione del sottopasso - scrive il capogruppo Massimo Cerruti - é un brutto ed infamante pasticcio di questa amministrazione comunale che per la sua gravitá sta producendo non pochi danni. Mentre i problemi degli astigiani passano in secondo piano, pure una semplice tinteggiatura offerta generosamente al Comune la si trasforma nella ennesima disputa politica tutta interna alla maggioranza".
Secondo Cerruti, emergerebbero in Giunta alcune contraddizioni, "Abbiamo un Sindaco succube del consenso - scrive - che pur di racimolare voti é pronto a tutto e il contrario di tutto, da una parte tenta furbescamente di darsi una artificiosa immagine 'di sinistra' dall'altra però é accetta di buon grado i peggiori diktat di destra. Populismo, si definiva qualche tempo fa".
Secondo il capogruppo dei pentastellati non si spiega diversamente a proposta di dividere in due la riqualificazione del sottopasso ad opera di due realtà così ideologicamente diverse: "L' abitudine a praticare logiche spartitorie ed equilibrismi lottizzatori é talmente radicata e connaturata con questa politica che si arriva pure ad imporla nel momento di pitturare un sottopasso. Questo invece é vergognoso".
"Noi riteniamo fosse giusto lasciar fare a chi per primo si era gentilmente proposto, individuare altri siti in caso di ulteriori richieste ma soprattutto non dare alcun spazio ad associazioni ed istanze improponibili e offensive per Asti, i suoi cittadini e la sua storia.
In generale, sarebbe il momento di pensare di meno a sondaggi, consenso e inopportune manovre politiche per dedicarsi di più alle vere difficoltá degli astigiani".